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Giovedì, 25 Aprile 2024
Emergenza casa

I sindacati in coro: “In Trentino manca una politica abitativa provinciale”

Cgil, Cisl e Uil puntano il dito contro le risorse stanziate per sistemare 400 alloggi all’anno, ritenute insufficienti

“Sulla situazione delle case pubbliche c’è un solo dato di fatto: anche nel 2022 mancavano all’appello mille alloggi sfitti. Che vuol dire che mille famiglie pur avendo i requisiti per entrare in una casa popolare sono rimaste senza per ritardi, inefficienze, scarse risorse. È ora di smetterla con questo rimpallo di responsabilità tra Itea, Provincia ed enti locali. Si metta mano alla situazione, si stanzino le risorse e si costruiscano risposte all’emergenza abitativa trentina”.

Non usano mezzi termini i sindacalisti Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti dopo i dati dell’ultimo bilancio di Itea, facendo quindi emergere una serie di criticità, a partire dalle risorse della Giunta per la ristrutturazione di 400 alloggi all’anno considerate insufficienti. Secondo Cgil, Cisl e Uil il problema è che manca, sostanzialmente, una politica abitativa provinciale.

Ancora Faggioni, Bezzi e Alotti: “Non si costruiscono nuove case o comunque se ne costruiscono troppe poche, le ristrutturazioni procedono a rilento e il fondo di housing sociale che dovrebbe dare risposte alle molte famiglie che non sono abbastanza povere per entrare in graduatoria Itea, ma non abbastanza ricche per trovare una soluzione abitativa sul mercato restano senza risposte. E sono spesso giovani coppie, nuove famiglie. È difficile pensare di invertire il trend della denatalità in Trentino se non si investe anche in questa direzione”.

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