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"Patti segreti" tra Baratter e Schützen? Minoranza compatta: "Si faccia chiarezza"

Accordi pre-elettorali tra i cappelli piumati ed il capogruppo del Patt: a rivelarlo è l'Adige, in possesso del documento originale. In Consiglio scoppia la bufera

Schützen, voti e "accordi segreti": in consiglio provinciale scoppia il "caso Baratter" dopo la rivelazione, sulle colonne del quotidiano L'Adige di oggi, di un accordo elettorale che impegnava l'allora candidato Lorenzo Baratter, alla sua prima esperienza politica, a versare 500 euro al mese alla federazione dei cappelli piumati qualore fosse stato  eletto. Com'è noto Baratter è risultato quarto nelle preferenze del suo partito, il Patt già molto vicino agli Schützen, e sembra abbia versato l'obolo richiesto per alcuni mesi dopo l'elezione. AGGIORNAMENTO: Baratter prosciolto, Corona e Dalprà assolti. La Corte d'Appello: "Non ci fu corruzione elettorale"

La notizia ha creto un polverone in consiglio provinciale portando alla  sospensione dei lavori e ad un dibattito serrato con le minoranze unite, o quasi, ad accusare il partito di governo. Sono stati in particolare Filippo Degasperi (M5S), Maurizio Fugatti (Lega) e Giacomo Bezzi (FI) a chiedere la sospensione per poter effettuare una riunione delle minoranze sulla notizia dei “patti segreti” del capogruppo del Patt. Fugatti ha invitato anche il presidente Dorigatti ad interessarsi alla vicenda, “che potrebbe prefigurare un'illegittimità del Consiglio stesso”. Bezzi ha suggerito anche una convocazione dei capigruppo “per l'ombra che la questione getta sull'intera assemblea legislativa”.

La replica di Baratter: "C'è chi si tiene i soldi e chi sceglie di spenderli sul territorio", clicca qui...

I tre consiglieri nel  pomeriggio hanno diffuso una nota congiunta: "Secondo quanto lui stesso ha confermato, prima delle ultime elezioni provinciali Baratter ha firmato un accordo col quale si è impegnato a versare 500 euro mensili alla federazione degli Schutzen in caso di elezione al Consiglio Provinciale. Va anche detto però che il collega attribuisce alla cifra versata i caratteri della “liberalità” negando ogni correlazione fra denaro e preferenze ricevute. Invitiamo pertanto il capogruppo Baratter e la Federazione degli Schützen a rendere pubblici in maniera integrale gli accordi sottoscritti, in modo da fugare ogni possibile ombra sulla vicenda. Se ciò non dovesse avvenire riterremmo necessario procedere con ogni strumento a nostra disposizione per appurare e rendere nota la verità dei fatti».

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