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Politica Centro storico / Piazza Dante

Salvini a Trento: "Meno tasse, meno sbarchi, via i centri sociali"

Sala della Cooperazione gremita per il tour post-elettorle di Salvini che da due anni gira il Paese e non sembra avere intenzione di smettere ora

Folla ieri sera per Matteo Salvini che ha parlato per circa mezz'ora davanti ad una Sala della Cooperazione gramita di sostenitori. "Invito i centri sociali a far le valigie perchè il prossimo sfratto è per loro" così ha esordito, riferendosi alla contestazione di alcuni militanti del Centro Sociale Bruno che lo hanno contestato pacificamente con striscioni e megafono. 

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Salvini conosce bene il Paese che ha girato in lungo ed in largo molto prima che iniziasse la campagna elettorale. Ed ora torna a girarlo per ringraziare il suo elettorato e non disperdere il consenso accumulato. Ha una battuta "local" anche per Trento: "spero di tornare a Trento da presidente del Consiglio ed andare in piazza Dante libera dagli spacciatori".

Insomma, parla di Governo, di economia, di Europa, ma lo slogan è sempre lì, a portata di mano: "è drammatico chiudere un punto nascite in montagna" dice, riferendosi a Cavalese, mentre affronta il tema dell'economia delle valli alpine. Valli che, ovviamente, "la sinistra vuole riempire di immigrati". Gli basta solamente pronunciare il nome di Laura Boldrini per strappare l'applauso.

Quanto al prossimo Governo la ricetta di Salvini è chiara, più chiara che attuabile: "se mi propongono il "tutti insieme appassionatamente" io non si sto, non ci sto con Renzi da una parte e Boschi dall'altra, ho sentito Di Maio. Sarò lì come garante del fatto che ciò che c'è scritto sul programma si faccia, ce lo chiedono 6 milioni di italiani. Per il resto, di quello che leggerete sui giornali nelle prossime tre settimane tre quarti saranno palle".

Via la legge Fornero, stop all'immigrazione e meno tasse, i capisaldi dell'universo salviniano. "Se lasci più soldi nelle tasche delle imprese queste assumono una persona in più, quella persona ha uno stipendio da spendere, compra una lavatrice, preferibilmente italiana, non occorre uno scienziato dell'economia per arrivarci" così come "non occorrono geni, immigrazione: mi applicherò perchè ne sbarchino meno e se ne vadano di più".

L'ultima stoccata è riservata al governo locale: "L'appuntamento è ad ottobre, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno, mandiamo Rossi a giocare a tennis!". Simbolo della tempesta leghista che si è abbattuta sul bianco Trentino è la stessa sala dove si è tenuto l'incontro: la Sala della Cooperazione, oggetto del lancio di pietre, da parte di antagonisti trentini, la notte precedente. Un gesto condannato, oltre che da tutto il mondo cooperativo, anche dallo stesso Rossi e dal presidente del Consiglio provinciale Dorigatti.

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