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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Comunità di Valle, Sel invita a votare per l'abrogazione

Il partito tutti i cittadini ad andare a votare "manifestando una severa critica verso quelle forze politiche che, rifacendosi a una lunga e triste tradizione, giocano sull'astensione per far fallire il referendum"

Rispetto al Referendum, che chiamerà gli elettori trentini ad esprimersi domenica 29 aprile sulle Comunità di Valle, Sinistra Ecologia e Libertà del Trentino invita a votare per il "Sì". Il partito "ritiene necessario e irrinunciabile invitare tutti i cittadini ad andare a votare, manifestando una severa critica verso quelle forze politiche che, rifacendosi a una lunga e triste tradizione, giocano sull’astensione per far fallire il referendum. SEL del Trentino rivendica con forza il referendum come strumento della democrazia. Chiaramente abbiamo espresso la nostra convinzione che non fosse questa la via migliore per ripensare le Comunità di Valle e chiaramente abbiamo denunciato il carattere populista e la demagogico dell’iniziativa della Lega: tuttavia, a questo punto, bisogna ricordare che, a prescindere dagli specifici intenti dei promotori, una volta istituito un referendum diventa patrimonio collettivo ed è perciò dovere di ogni forza autenticamente democratica favorire la partecipazione dei cittadini".

Rispetto alle Comunità di Valle, già nella fase della loro istituzione SEL del Trentino aveva assunto posizioni fortemente critiche, sostenendo che esse costituiscono una risposta sbagliata al bisogno reale di ripensare l’assetto istituzionale del Trentino. "Troppi comuni - e troppo piccoli - sono sicuramente causa di uno spreco di risorse e dell’inefficacia delle soluzioni ai bisogni del territorio. Soprattutto in tempi di ristrettezza come questi, la situazione diventa insostenibile. Tuttavia le Comunità di Valle non risolvono il problema e anzi producono un costo ulteriore, rendono più complessi i processi decisionali e non chiariscono definitivamente il quadro delle competenze. Inoltre, costituiscono un pericoloso ibrido dal punto di vista rappresentativo (essendo in parte elette e in parte formate da componenti i consigli comunali) e un punto di domanda sul piano costituzionale (prevedendo la Costituzione soltanto Repubblica, Regioni, Provincie e Comuni). Sul piano tecnico, si è poi mostrata la scarsa efficacia di un’istituzione troppo rigida rispetto alla dinamicità delle esigenze concrete (territorio, servizi, emergenze, mobilità, ecc.). Sul piano politico poi, è evidente il rischio che le CdV possano portare a un appiattimento sugli equilibri provinciali (che finirebbero per riprodursi a livello locale)".
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