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Referendum, Rossi: "Il divario con l'Alto Adige spaventa, l'autonomia non è solo etnica e linguistica"

"Dobbiamo rimanere uniti per non dare la percezione che l'autonomia sia solamente una questione linguistica" dice Rossi. Da Roma Dellai invita a mantenere "i nervi saldi"

All'indimani del referendum costituzionale di domenica 4 dicembre il Trentino Alto Adige si risveglia diviso: se in provincia di Trento il no ha vinto con il 54,3% l'Alto Adige avrebbe, di fatto, "approvato" la riforma con il 64%, con punte reconrd dell'80% in alcuni comuni. Un dato che non ha eguali nelle regioni italiane, nemmeno nelle altre a statuto speciale.

"E' un'occasione persa per la nostra autonomia - questo il commento a caldo, raccolto dall'Ansa, del governatore trentino Ugo Rossi - la maggioranza dei trentini ha preferito votare con il trend nazionale contro Renzi. E' un divario che preoccupa perchè ora è importante restare uniti per non dare la percezione che l'autonomia sia una questione puramente etnica o linguistica".

Forte del sì nel "suo" Alto Adige il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher legge il risultato come "un forte mandato nei confronti dela giunta provinciale a favore di uno sviluppo della nostra specialità. Renzi si è sempre dimostrato un partner affidabile, ora speriamo che questa fase di instabilità possa essere superata rapidamente e che possa riprendere il dialogo sulla nostra autonomia. In ogni caso lo Statuto potrà essere modificato solamente se vi saranno nuove condizioni politiche e giuridiche, in accordo anche con l'Austria". Clicca qui per leggere l'articolo.

Arriva direttamente da Roma il commento del deputato trentino Lorenzo Dellai: "Questa è lademocrazia e va rispettata, noi che abbiamo sostenuto questa riforma abbiamo il dovere di interrogarci, servono nervi saldi, umiltà e lungimiranza. Non saranno certo i campioni del populismo a poter affrontare sfide che ora sono ancora più difficili di prima". 

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