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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Reddito di cittadinanza, Marini replica a Cia: "Aiuta le famiglie contro lo sfruttamento"

Il consigliere del M5S risponde a quello di Fratelli d'Italia: "Da voi solo propaganda e fake news"

Reddito di cittadinanza ancora al centro del dibattito politico locale. Dopo la nota del consigliere provinciale di Fratelli d'Italia Claudio Cia, che considera lo strumento una delle cause dell'aumento del lavoro nero in Trentino, è arrivata puntale la replica di Alex Marini, esponente in piazza Dante del MoVimento 5 Stelle.

"Togliere ai poveri per dare ai ricchi, convincendo i primi che farsi fregare sarebbe nel loro interesse. Questa la “filosofia” che anima l’uscita effettuata oggi (mercoledì ndr) dal consigliere provinciale Claudio Cia contro il reddito di cittadinanza. Una presa di posizione che dimostra come egli si sia ambientato benissimo nel partito che è stato rappresentato da personaggi quali Sandro Nicolò,  Roberto Rosso o Edmondo Cirielli e che non trova niente di meglio che fare un po’ di becera propaganda contro il reddito di cittadinanza buttando lì affermazioni fallaci e artificiose in merito ad un comunicato stampa che non riguarda fra l'altro il Trentino" scrive il consigliere in una note.

Secondo quanto citato da Marini, nel giorno di Ferragosto a livello nazionale l'Ispettorato del lavoro e il Nucleo Tutela del lavoro dei Carabinieri ha svolto una serie di controlli per lo più su aziende della ristorazione e del comparto turistico. Su 211 aziende controllata 149 presentavano irregolarità in termini di gestione dei lavoratori. Di queste 58 sono state conseguentemente chiuse. Alcuni dei dipendenti in nero scoperti percepivano il reddito di cittadinanza.

"Da una verifica da noi effettuata presso l’Ufficio Ispettivo del Lavoro di Trento non risulta che esso abbia effettuato controlli di alcun genere nel periodo di Ferragosto, quindi il dato non dovrebbe riguardare il Trentino" continua il consigliere del MoVimento, che poi attacca Cia: "Leggendo il comunicato dei 'Fratellini d'Italia' però si capisce che per loro il problema non è affatto il lavoro nero ma il fatto che alcuni dei lavoratori in nero scoperti ricevessero il reddito di cittadinanza. Questo perché i signori in questione hanno un disegno ben preciso in mente. Da perfetti Robin Hood al contrario, lavorano per togliere ai poveri e dare ai ricchi e siccome il reddito di cittadinanza sta avendo successo nel ridurre il numero dei poveri assoluti, si affidano all’anedottica e alla propaganda per cercare di demolirlo".

Secondo Marini quindi, "il fatto è che il lavoro nero non è di per sé collegato al reddito di cittadinanza, come invece cerca di dare a intendere la propaganda della destra. Il fenomeno esisteva infatti ben prima che il Reddito di cittadinanza venisse concepito e non ha mai infastidito la destra italiana, che ha anzi spesso vezzeggiato coloro che lo praticavano".

"Nei fatti - continua il consigliere - il Reddito di Cittadinanza ha consentito al 57% delle famiglie che lo ricevono di uscire dall'abisso della povertà assoluta, il che non vuol dire 'fare la bella vita sul divano', visto che l'assegno mensile medio erogato è di 581 euro, non tanto distante, quindi dall’aumento mensile che la maggioranza regionale trentina si è concessa sullo stipendio dei politici. È una cifra che però consente di rifiutare offerte di chiaro sfruttamento, quelle, per capirci, che piacciono tanto alla destra di cui i personaggi sopra menzionati e i loro affini sono perfetti esponenti".

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