Pnrr, è polemica sui costi di consulenti e dirigenti
Il Pd contesta la creazione di un dipartimento ad hoc per la gestione di fondi e progetti
Sedici consulenti nazionali e due dirigenti generali. È la task force lanciata dall'assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli per gestire i fondi e i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La giunta vorrebbe quindi dotarsi di strutture ad hoc, prevedendo la costituzione di un servizio provinciale apposito e di un 'mini dipartimento interno'.
L'idea però non piace per nulla al Partito democratico che ha presentato un'interrogazione a firma del consigliere Luca Zeni.
"Mentre sembra piuttosto complicata la via di soluzione per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, stando a quanto la Giunta provinciale ha sempre affermato in tema di limitata disponibilità economica e che solo da poco pare trovare forse qualche via di sbocco, pare che non vi sia invece nessun problema nell’istituire nuovi Servizi provinciali e addirittura perfino un 'Dipartimento interno', retto da ben due Dirigenti generali, per gestire il Piano nazionale di ripresa e resilienza" scrive Zeni.
L'esponente dell'opposizione definisce la creazione di una super struttura "un progetto piuttosto oscuro: perchè creare un Dipartimento ad hoc, quando l’intera questione del Pnrr sembra attenere soprattutto il delicato tema della programmazione e come tale poteva essere incardinato sul relativo Dipartimento già in essere? Perché affidare questa nuova struttura a ben due Dirigenti generali? Come mai su tale struttura si dovrebbero incardinare sedici consulenti nazionali, e con quali compiti, con quale modalità di selezione, con quali costi e perché sedici e non venti o dieci?".
"L’impressione è, ancora una volta, quella della navigazione a vista e dell’evidente assenza nella Giunta provinciale di una qualsiasi cultura politica della programmazione, intesa come metodo di governo e non semplice lista della spesa" conclude Zeni.