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Partito Democratico, ricomincia il tutti contro tutti

Prima le dimissioni a Rovereto del segretario Roberto Pallanch (momentaneamente sospese) poi a Trento lascia la coordinatrice Elisabetta Bozzarelli, decisione maturata all'insaputa del segretario trentino Italo Gilmozzi

Che cosa succede all'interno del Partito Democratico? Il clima evidentemente è teso, a livello nazionale, ma anche in Trentino, dove in questi giorni il PD tra Rovereto e Trento naviga in acque agitate.

In settimana è arrivata la notizia di due dimissioni che fanno rumore, quella del segretario del Partito democratico della Città della Quercia Roberto Pallanch (momentaneamente sospese) e quella della coordinatrice per Trento Elisabetta Bozzarelli.

Per la consigliera comunale, che ha rimesso il mandato seguita da tutto il coordinamento cittadino, le dimissioni servono a dare la sveglia ai circoli locali, ma sembra che questa sia stata una mossa per reagire in anticipo all'intenzione da parte di sei consiglieri di sfiduciarla.

Una decisione, quella di Elisabetta Bozzarelli, maturata all'insaputa del segretario trentino Italo Gilmozzi, ulteriore riprova del clima da battitori liberi che regna all'interno dei dem.

A Rovereto la situazione è complessa, il segretario Pallanch, ha prima gettato la spugna con un annuncio sul web, puntando il dito sulle divisioni interne, salvo poi non presentare le dimissioni davanti agli iscritti. Ad accendere la miccia la questione economica. Al coordinamento provinciale il tesoriere Andrea Rudari ha sollevato il problema delle due sedi roveretane, quella storica di via Tartarotti (di cui il Pd paga ogni mese l'affitto alla Fondazione Ds) e quella portata in dote dalla Margherita, sfitta e inutilizzata ma che grava comunque sul bilancio.

Dopo la batosta al referendum l'impressione nel Pd è che ognuno agisca in solitaria, senza veramente cercare il confronto.

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