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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nomine del Parco Adamello Brenta: esposto all'anticorruzione

I​l consigliere provinciale Claudio Cia scrive all'Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, perché accerti la correttezza della procedura di nomina dell'ex direttore

I​l consigliere provinciale Claudio Cia scrive all'Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, perché accerti la correttezza della procedura di nomina dell'ex direttore (dimessosi a gennaio) del Parco Naturale Adamello Brenta, Silvio Bartolomei. Non sono piaciute, al consigliere di Agire, le risposte dell’Assessore Gilmozzi alle sue interrogazioni sui vertici del Parco Naturale.

In una prima interrogazione Cia evidenziava alcune contraddizioni nelle dichiarazioni e nei tempi della procedura che hanno portato alla selezione tra i candidati alla direzione del Parco . In particolare il consigliere chiedeva alla Giunta provinciale sulla base di quali motivazioni è stato possibile giustificare la scelta del direttore con la dichiarazione “fondamentale è stato ritenuto lo stabilirsi di un rapporto di reciproca sintonia ed una visione di agire comune tra Giunta e Direttore”, considerata anche l’inusuale rapidità della procedura di selezione, e se l'improvviso colloquio, avvenuto ben prima dell'avvio della procedura concorsuale tra il candidato Bartolomei, il Presidente del Parco e alcuni componenti della Giunta, ha o meno condizionato fin dal principio il corretto svolgersi della procedura concorsuale.

In una seconda interrogazione Cia tornava sulla nomina del Direttore del Parco Naturale, del quale la stampa comunicò il nominativo con molto anticipo sull'avvio della procedura di selezione, questa volta però sulla vicenda legata alle presunte dimissioni del direttore, comunicate dallo stesso per motivi familiari il 26 novembre 2016, poi smentite due gironi dopo dal Presidente del Parco Joseph Masè, che aveva chiuso la vicenda comunicando che il Direttore avrebbe lavorato da quel momento in regime di part-time. Claudio Cia tirava inoltre in ballo una partita iva non dichiarata che lo avrebbe reso incompatibile col ruolo di Dirigente pubblico, e alcune consulenze affidate dalla Giunta del Parco su indicazione dello stesso Bartolomei alla Società “Six Second” con sede legale in California. Oltre ai dubbi del consigliere sulla necessità di andare oltre oceano per queste consulenze, quello che più preoccupava l’interrogante era il fatto che lo stesso Bartolomei fosse “preferred partener” in Italia della società, dando adito a possibili conflitti di interessi.

Il consigliere di Agire ritiene però elusive le risposte ricevute alle proprie interrogazioni, in particolare per quanto riguarda le richieste più significative. Nulla infatti si dice sulle ragioni per cui un incarico, sia pure di diritto privato, sarebbe stato assegnato sul presupposto, benché ovviamente non esclusivo, di un colloquio di pochi minuti. Una procedura selettiva fra i 15 candidati iscritti nell’apposito albo, per essere realmente tale e non risolversi in un procedimento illusorio, deve dare luogo ad una valutazione ponderata dei valori in campo.

A Cia non è piaciuta la generica “reciproca sintonia” tra Presidente e Direttore con la quale l’Ente Parco ha giustificato la scelta del candidato, “sintonia” che però non viene più menzionata nelle risposte ufficiali dell’Assessore Gilmozzi. Tolta quindi la “sintonia”, per Claudio Cia scompare ogni motivazione plausibile della scelta fatta, ed è legittimo chiedersi con quali criteri sia stato scelto il dott. Bartolomei e quali documenti agli atti presso il Parco possano comprovare se questa scelta è stata effettuata con obiettività, secondo i canoni della correttezza, della buona fede e dell’imparzialità.

Ecco perché il consigliere di Agire ha ritenuto opportuno attivare l’ANAC, affinché in sede ispettiva verifichi se il procedimento sia stato gestito correttamente o se invece l'assegnazione dell'incarico sia  avvenuta secondo criteri illegittimi.
 

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