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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il dirigente nominato da Fugatti è "privo di esperienza": Giunta condannata

Per il giudice del lavoro la nomina di Giacomo Bernardi quale dirigente generale dell'avvocatura della Provincia è "irragionevole"

Il giudice del lavoro ha condannato la Giunta provinciale di Trento per aver nominato Giacomo Bernardi come dirigente generale dell'avvocatura della Provincia. Nelle parole del giudice, la “selezione ha visto prevalere un candidato sostanzialmente privo di quella consolidata e specifica esperienza nella cura di rilevanti cause in termini quali/quantitativi di difesa della pubblica amministrazione, prevista, opportunamente costituendo l’essenza dell’incarico oggetto di controversia, quale titolo preferenziale, mentre sono risultati soccombenti coloro, tra cui la ricorrente, che erano i maggiori portatori di quell’esperienza”. Fuor di linguaggio giuridico: Bernardi, a differenza di altri candidati, non aveva l'esperienza per ricoprire l'incarico affidatogli.

Il processo è scaturito dal ricorso presentato da un'altra avvocata in lizza per quel delicato ruolo che prevede la gestione di tutte le cause e di tutti i ricorsi che coinvolgono la Provincia autonoma di Trento (Pat) e i suoi enti strumentali, nonché la sua difesa legale. Un ricorso che aveva portato all’anomala situazione di una causa di lavoro che vedeva coinvolti da un lato, a tutela dei propri diritti, una dei legali più esperti dell’avvocatura provinciale e, dall’altro, il dirigente generale dell’avvocatura stessa, chiamato in causa per difendere la procedura che lo aveva visto nominato nel ruolo.

Il giudice - oltre dichiarare illegittima la delibera e condannare la Pat al pagamento delle spese - aveva imposto che fosse indetta una nuova procedura per nominare un altro dirigente entro il 5 aprile. Ma, fa notare oggi, mercoledì 8 giugno, il consigliere provinciale del Pd (nonché avvocato) Luca Zeni, da quella data la Giunta non si è più mossa. "Pare - afferma Zeni - che nessun adempimento sia stato adottato dalla Provincia in proposito".

Per fare chiarezza, il consigliere dem ha depositato oggi un'interrogazione in cui chiede "per quale motivo sia stata adottata una delibera per la nomina così carente di motivazione e palesemente irragionevole nei cirteri", nonché "se sia stata data esecuzione alla sentenza e con quali atti". "Il mancato adempimento di quanto disposto dalla sentenza - conclude Zeni - espone l'ente pubblico al rischio di danno erariale".

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