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"Patto stato - mafia" fra Provincia e Cs Bruno. Ma la mozione non passa

"Un accordo analogo a quello Stato-mafia" fra il Centro sociale Bruno e la Provincia per l'occupazione dello stabile in via Dogana. Ma il Consiglio provinciale boccia la mozione Leonardi he chiedeva alla Giunta ad intervenire contro "l’occupazione abusiva"

"Un accordo analogo a quello Stato-mafia" fra il Centro sociale Bruno e la Provincia per l'occupazione dello stabile in via Dogana, area Cooperazione, da parte dei militanti del Centro sociale Bruno, che dura ormai da 6 anni. Lo pensa e lo dice in aula del Consiglio il consigliere provinciale di Amministrare il Trentino, Nerio Giovanazzi. Dopo un’ora di dibattito l'assemblea legislativa ha poi respinto, con 17 voti contrari, 11 favorevoli e un astenuto (Gianfranco Zanon, del gruppo misto), la proposta di mozione di Giorgio Leonardi del PdL del 17 novembre 2009 (sono passati solo un paio di giorni...) che chiedeva di impegnare la Giunta ad intervenire contro "l’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e i vandalismi causati dagli anarchici durante le loro manifestazioni, per il ripristino della legalità". 

Va detto che anarchici e esponenti del centro sociale Bruno (l'accostamento non piacerebbe né agli uni né agli altri), non c'entrano nulla tra loro, pur condividendo a volte alcune "battaglie". In ogni caso: "Gli atti vandalici e illegali non si possono considerare espressioni di pacifismo come vorrebbero gli anarchici”. Quanto al centro sociale Bruno, "Si prendano in affitto uno stabile – ha suggerito Leonardi – e ne facciano ciò che vogliono, ma senza avere concessioni dalla Provincia".

Rodolfo Borga (ormai ex Pdl, e membro del Progetto Trentino) ha denunciato anche la presunta "copertura" data dalla Federazione delle cooperative agli occupanti del centro sociale Bruno. La questione è in fase di soluzione, perché - proprio nei giorni scorsi - il presidente di Patrimonio del Trentino spa, Claudio Bortolotti, si è incontrato con alcuni esponenti del Cs Bruno, con la proposta di affidargli uno spazio nel quartiere di Piedicastello a Trento,  a patto che sia lasciato libero lo stabile di via Dogana. "Abbiamo ricevuto delle proposte - ci ha detto Stefano Bleggi, del Cs Bruno - le stiamo valutando. La nostra esperienza, lo abbiamo dimostrato con i fatti, ha dato alla città un valore aggiunto. Ma non ce ne andremo senza le dovute garanzie". E chi sostiene che l'intervento di "mamma" Provincia può limitare la libertà del "Bruno"? "Più volte siamo stati critici verso la Provincia e il Governo. Siamo stati in prima fila nelle battaglie per l'acqua pubblica, la scuola, i temi ambientali. Non si può certo dire che siamo stati teneri con il potere locale. E non cambieremo".

Tornando al voto di oggi, nel motivare il "no" della Giunta alla mozione, il presidente Alberto Pacher ha giudicato la mozione "un tantino anacronistica", perché "da alcuni anni non vi sono più stabili illegalmente occupati né si registrano manifestazioni di proteste che degenerano in episodi di vandalismo". E questo grazie ai dispositivi di pubblica sicurezza e di controllo introdotti con il concorso della Provincia e dei Comuni a difesa della legalità".

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