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5 Stelle: "Smantellare i privilegi della casta e degli amici degli amici"

Intervista al candidato dei 5 Stelle Filippo Degasperi: "Per cambiare la politica trentina bisogna fare in modo che i cittadini si riprendano il diritto e il dovere di partecipare alle scelte e vengano coinvolti nelle decisioni"

Intervista a Filippo Degasperi, candidato per il Movimento Cinque Stelle del Trentino alle elezioni provinciali del 27 ottobre.


Tre ragioni per cui i trentini dovrebbero votarla.

Intanto io rilevo che i trentini possono scegliere se andare avanti con il solito sistema, quello che va avanti da quasi sessant'anni - visto che nei programmi che vedo non ci sono proposte nuove -oppure scegliere la discontinuità. Il secondo motivo è collegato alle persone che si candidano. Anche qui faccio il confronto con gli altri partiti, che ci propongono candidati che per la maggior parte sono sulla cresta dell'onda dagli Anni '90, e ce ne sono più o meno in tutte le liste. Per noi questo discorso non vale. Il terzo motivo è quello della proposta: noi abbiamo lavorato per due anni sul programma, che perciò non è stato fatto in una notte - come quello di qualche candidato presidente - o in quindici giorni - come quello di qualche coalizione che lo utilizza come collante per unire liste che altrimenti non avrebbero nulla da spartire. Noi abbiamo lavorato concretamente e seriamente sul programma, con proposte che sono in gran parte diverse da quelle di altri partiti. Anche se, va detto, in molti ci hanno copiato qualche spunto e lo posso dimostrare, visto che il nostro programma, o quantomeno i suoi principi, sono disponibili on line fin dal novembre 2012, quindi se uno vuole può andarselo a vedere e riconoscerci il diritto di primogenitura. Quindi, riassumendo, discontinuità, le persone che fanno parte dei Cinque Stelle e i  contenuti del nostro programma.

Qual è la prima cosa che farebbe se venisse eletto?

Il movimento Cinque Stelle è nato per combattere i privilegi che, ormai, anche in Trentino, sono inaccettabili da parte dei cittadini e dell'elettorato. Quindi la prima cosa da fare è smantellare il sistema dei privilegi, che accomuna la casta della politica e gli amici degli amici: quindi non solo la politica, ma anche alti dirigenti delle società che gravitano attorno alla Provincia. Sia presenti, che passati, visto che spendiamo milioni di euro per vitalizi che, non si capisce per quale motivo, continuano ad esistere. Qualcuno li chiama diritti acquisiti, noi li chiamiamo privilegi acquisiti. E i privilegi vanno smantellati, visto che sono stati perfino resi reversibili. E questa è follia. 

Cosa va assolutamente cambiato rispetto alla passato?

Per quanto riguarda la politica noi pensiamo che i fatti dimostrino il fallimento del sistema rappresentativo, cioè della delega in bianco che i cittadini hanno dato senza controllo e senza riscontro ai politici. Noi, per invertire questa deriva, proponiamo una forte svolta in direzione della democrazia diretta. Ad esempio con l'introduzione del referendum senza quorum: se non ci fosse stato sia la consultazione sull'abolizione del finanziamento alla scuola privata che quella per cancellare le Comunità di valle sarebbero passati. E  i proponenti avrebbero vinto. Proponiamo un approccio alle problematiche che riguardano il Trentino di tipo pubblico, penso alle grandi opere, come il Not, il nuovo ospedale. Non si sa come, chi, quando e perché ha deciso che Trento ha bisogno di un nuovo ospedale, tutto senza consultare i cittadini e gli operatori, visto che le persone con cui abbiamo parlato noi ci hanno detto di non aver capito il perché di questa decisione presa dalla politica. Ho citato l'ospedale ma il discorso vale anche per la Tav o la Valdastico. Per cambiare la politica trentina bisogna fare in modo che i cittadini si riprendano il diritto e il dovere di partecipare alle scelte e vengano coinvolti nelle decisioni. Una delle nostre proposte è quella di trasformare le circoscrizioni, che ora sono sostanzialmente inutili, in assemblee aperte. Certo va bene avere un presidente eletto, ma perché ingessare le decisioni in assemblee inutili, visto che le decisioni che prendono non sono vincolanti? In Svizzera i cittadini vengono consultati sistematicamente, anche su decisioni importanti, quindi si potrebbe anche guardare a luoghi dove le cose vanno un pochino meglio. Ora non voglio sparare sulla Croce Rossa delle Comunità di valle ma vorrei ricordare che ne abbiamo anche con 99 membri... Più che ridere di fronte ad una cosa del genere che si può fare?

Cosa dice ai suoi avversari politici?

Mi auguro che chiunque vinca capisca che la politica trentina è ormai allineata al trend nazionale superando il segno in termini di privilegi, inefficienza, costi per il cittadino e di inazione nei confronti dei problemi reali dei cittadini. La politica trentina, almeno negli ultimi dieci anni, ha pensato perlopiù a risolvere i problemi degli amici degli amici, a tamponare problemi contingenti senza pensare ad un modello di sviluppo e ad una crescita armoniosa. Quindi mi auguro che, chiunque vinca, si renda conto di questo, faccia un po' di autocritica e torni ad occuparsi di cose serie. Esempio: dieci anni fa tutta la maggioranza era compatta nel propinarci l'inceneritore da oltre 100 mila tonnellate come unica soluzione per il problema rifiuti. Tutti erano allineati, tecnici e politici, senza alcuna voce fuori dal coro. Poi, all'improvviso, Pacher si è svegliato è ha detto che l'inceneritore non si faceva più. Senza coinvolgere anima viva. E nessuno della sua maggioranza ha chiesto spiegazioni: tutti schierati dietro quello che era considerato il leader. Nessuno ha fatto autocritica o ha ammesso di aver sbagliato e, magari, sprecato soldi pubblici. E questo dimostra che queste persone sono totalmente scollegate dalla società in cui vivono e tutt'ora confermano che tutto è stato fatto secondo un approccio rispettoso dei cittadini e delle regole. In realtà si tratta di un approccio arrogante e autoreferenziale. 

E agli alleati?

I Cinque Stelle due anni fa non esistevano: siamo nati su una serie di esigenze che ho citato prima. Se i partiti si impegneranno sui temi a noi cari con proposte nuove - l'abolizione dei privilegi, una legge elettorale che anche a livello locale falsa la realtà con un premio di maggioranza assurdo, la sanità, la tutela dell'ambiente, la scuola - non avremo nessun problema ad aprirci verso altre forze. Visto che noi non abbiamo pregiudizi ideologici. Ci basiamo sui fatti. Certo, quello che abbiamo visto fin'ora ha fatto sì che anche in Trentino nascesse il Movimento 5 Stelle, può darsi che con il nostro avvento qualche forza politica si renda conto che in certi settori si possa lavorare per un obiettivo comune.

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