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Martedì, 16 Aprile 2024
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Mieli a Trento per la Giornata dell'Autonomia: "La gente pensa che sia un regalo dell'Italia"

Lo storico e giornalista, presidente di Rcs libri, è un fiume in piena sul tema: "La gente pensa che l'Italia vi abbia fatto un regalo: non è così, ma bisogna spiegarlo". E ancora: "Siete penalizzati da altre autonomie, come quella siciliana, dove se la spassano con i vostri soldi. Alcuni aspetti sono da esportare: le strade per esempio..."

"Il Trentino è conosciuto come meta turistica, ma pochi conoscono la vostra storia: c'è l'immagine di una terra privilegiata, si pensa che l'Italia regali soldi alla vostra terra, una specie di Sicilia del nord, ma sappiamo tutti che non è così". Lo ha detto lo storico, e giornalista, Paolo Mieli alla lectio magistralis che si è tenuta questa mattina in sala Depero al Palazzo della Provincia per la Giornata dell'Autonomia.

"Il prezzo che pagate è alto - ha detto Mieli - perchè siete penalizzati da altre autonomie speciali meno virtuose come quella siciliana, dove se la spassano con i vostri soldi". Questa la dichiarazione raccolta dai cronisti dell'Ansa presenti alla lectio magistralis dedicata dal relatore a Joseph Mayr Nusser, antinazista altoatesino, militante dell'Azione Cattolica, che rifiutandosi di prestare giuramento nelle SS fu messo su un treno per Dachau, morendo poi nel viaggio. Il Consiglio provinciale ha invece pubblicato sulla pagina youtube istituzionale una video-intervista realizzata a margine dell'incontro in cui il giornalista riprende il tema della conferenza: "L'autonomia non è un qualcosa che l'Italia ha regalato alla Regione Trentino Alto-Adige: è qualcosa che abbiamo fatto noi per noi, per mantenere la pace e garantire la prosperità di quella che ancora negli anni '60 era considerata una zona depressa".

Una riflessione, la sua, che non considera solo la situazione attuale ma guarda alla storia d'Italia all'interno della quale il Trentino ha sempre avuto una posizione particolare: "i grandi imperi sconfitti nella Prima Guerra Mondiale pensavano di aver risolto una volta per tutte la questione della convivenza dei popoli, non è stato così: il problema si è riproposto nella sua versione più drammatica nella Seconda Guerra. Certo, quando un Paese annette una terra, anche dopo aver vinto una guerra, commette un'ingiustizia, dobbiamo esserne consapevoli. Vale per la Dalmazia, e vale per i tirolesi; dobbiamo avere la capacità di proporre forme sempre nuove di convivenza".

Una storia, come detto, ancora troppo poco conocsiuta. A questo proposito il presidente di Rcs libri lancia una proposta: "l'anno prossimo ci saranno i 70 anni dell'accordo De Gasperi - Gruber: propongo di portare le celebrazioni in giro per l'Italia, a Roma, Venezia, Milano, Torino e Palermo, per spiegare la vostra autonomia, che è patrimonio di tutto il Paese. Del resto non si vede perchè alcuni aspetti non si debbano esportare, senza rimettere in discussione la storia o invocare il federalismo: piccole cose, come ad esempio le strade, potrebbero essere riconsegnate in gestione alle altre Regioni, i campani faranno le strade alla campana, i lombardi alla lombarda, e così via". 

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