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Stop ai Mercatini di Natale, la Lega all'attacco: ecco la risposta del sindaco

"Un danno enorme per l'immagine dell'intero Trentino" scrive l'assessore Failoni. Ianeselli: "Ricordiamoci cos'è successo la scorsa primavera"

Stop ai Mercatini di Natale. L'annuncio del sindaco di Trento di voler bloccare la concessione delle "casette" a causa delle restrizioni anti-covid ha provocato la reazione della maggioranza in Consiglio provinciale. Sui profili Facebook dell'assessore provinciale al Turismo, il leghista Roberto Failoni, e di altri esponenti del partito fioccano le proteste.

Lega all'attacco: "Ianeselli cancellerà anche il Natale?"

"Cancellare il Mercatino con tale leggerezza è un danno enorme per l'economia della città e per l'immagine del Trentino" scrive Failoni. "Colpisce le piccole aziende e le manda nel baratro totale, lui non sa cosa vuol dire avere una partita iva, cosa significa essere proprietario di una piccola azienda" scrive il consigliere Denis Paoli. "Abolirà anche il Natale?" si chiede sarcasticamente il consigliere Devid Moranduzzo, coordinatore della Lega a Trento.

L'accusa, in pratica, è quella di aver agito in autonomia e di aver giocato d'anticipo, visto che due giorni dopo sarebbe stato convocato un tavolo di confronto con Provincia, forze dell'ordine e autorità sanitarie. Non è detto, però, che tale confronto avrebbe portato ad una soluzione tanto diversa, anzi. Inoltre è lo stesso Dpcm che vieta sagre e fiere, e che i mercatini rientrino in questa definizione lo conferma il parere degli uffici legali del Comune. Del resto quella espressa dal sindaco è più che altro una chiara volontà di non proseguire con la concessione delle bancarelle, che peraltro spetta all'Apt. Manca l'ufficialità, come abbiamo scritto, anche se l'intenzione è palese.

Ianeselli: "Una città insicura non è attrattiva"

A rispondere puntualmente agli attacchi è Ianeselli in persona, tramite l'Ufficio Stampa del Comune. "E' impensabile - scrive - dare il via libera a un evento che, nel giro di poco più di un mese, porterebbe in città centinaia di migliaia di persone. Ricordiamoci cosa è successo la scorsa primavera (in riferimento all'ultimo weekend di apertura delle piste Ndr). Una città insicura non può essere attrattiva per i turisti". 

Riguardo alla presunta fretta con la quale è stata comunicata la decisione Ianeselli specifica: "Avremmo potuto lasciare la città nell’incertezza ancora per qualche settimana e aspettare gli eventi. Ma noi riteniamo che la politica debba per quanto possibile anticipare gli eventi sulla base delle informazioni a disposizione. Così non si alimentano illusioni e si ha il tempo di lavorare a un’alternativa".

L'alternativa, esposta ieri in conferenza stampa, è quella di fare il possibile per far lavorare proprio i gestori di negozi e di esercizi pubblici. Certo, con molti meno turisti, ma questo pare ormai inevitabile. "Cureremo in modo particolare gli addobbi, i giochi di luce, la musica, con spazi sicuri e rispettosi delle norme dedicati all’artigianato e ai prodotti locali" scrive il sindaco. Quel che è sicuro è che questi spazi non saranno le "casette", una vicina all'altra, dei mercatini di piazza Fiera e piazza Battisti. 

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