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Mario Monti a Trento: "Dalle autonomie speciali serve coraggio"

"Forse serve, da parte delle vostre autonomie, il coraggio di prospettare nuovi scenari anche innovativi, che producano un salto di qualità nella natura del vostro autogoverno"

Ecco alcuni brani dell'intervento di Mario Monti, ieri a Trento per partecipare alla campagna elettorale assieme ai candidati della sua lista, tra cui l'ex governatore trentino Lorenzo Dellai.

"So che nel dibattito locale da qualche parte politica vengo additato come "nemico dell'Autonomia speciale " e che intorno a questo assunto si gioca anche una polemica contro la nostra lista. Sono qui oggi anche per dire che si tratta di una polemica senza senso.

Certamente, in questi tredici mesi di governo di emergenza abbiamo dovuto assumere decisioni drammatiche. Abbiamo dovuto adottare in tempo reale decisioni molto dure, che sappiamo bene hanno interessato famiglie, imprese ed enti locali, comprese le vostre due Provincie Autonome. Abbiamo utilizzato gli strumenti che avevamo a disposizione per evitare il peggio, vale a dire il cedimento del sistema nazionale, cosa che avrebbe compromesso il futuro di tutte le famiglie, delle imprese, di tutte le comunità locali anche di quelle più autonome come le vostre.

Anche nel caso dei rapporti istituzionali con le vostre due Province, come in quello dei rapporti con le parti sociali, questa condizione drammatica di emergenza non ha sempre consentito di trovare tempi e luoghi di discussione preventiva e di accordo. Ho già detto più volte, e lo ribadisco, che di questo mi rammarico e mi impegno a condividere con voi le scelte che faremo in futuro.

Ora stiamo appunto progettando il futuro: stiamo presentando la nostra visione dell'Italia dei prossimi anni e decenni. Dovrà essere un'Italia "unita e plurale", capace di efficienza ed insieme di forte partecipazione dei cittadini e dei territori alla costruzione del bene comune. Un governo che si prefigga l'obiettivo di portare il Paese verso le riforme e verso l'Europa, non può che ricercare una alleanza forte con le Autonomie più dinamiche e responsabili, alle quali occorre chiedere di essere laboratorio avanzato di soluzioni utili per tutto il Paese e sensori attivi di spirito europeo. Per questo guardiamo all'autonomia di Trento e Bolzano con attenzione, in particolare per quanto riguarda l’ambito dell'innovazione istituzionale e sociale.

Per quanto riguarda il delicato campo della finanza provinciale, non nascondo che anche in futuro tutte le istituzioni pubbliche del Paese saranno chiamate a continuare sulla strada del rigore. Le condizioni generali del Paese, gli obblighi costituzionali in tema di pareggio di bilancio e le stringenti regole europee che abbiamo condiviso, richiederanno che tutte le amministrazioni concorrano al riequilibrio della finanza, come condizione di stabilità e rilancio economico.

Per quanto attiene il tema delicato e per voi ovviamente sensibile della quantificazione del vostro concorso complessivo alla finanza pubblica del Paese, secondo gli obblighi dell'ordinamento costituzionale, le intese potrebbero essere basate sul criterio del residuo fiscale (vale a dire quanta parte del gettito erariale riscosso sul vostro territorio rimane allo Stato per le finalità generali e non viene invece spesa direttamente o indirettamente in loco). Vanno superati i falsi luoghi comuni, che vi colpiscono e che sono privi di fondamento, e serve invece porre con serietà ed equità la questione della trasparenza e della sostenibilità dei rapporti finanziari con lo Stato.

Si apre in ogni caso una nuova stagione anche per la vostra Autonomia. Forse non servono più o non sono più molto efficaci atteggiamenti puramente difensivi da parte vostra. Forse serve, da parte delle vostre autonomie, il coraggio di prospettare nuovi scenari anche innovativi, che producano un salto di qualità nella natura del vostro autogoverno e, da parte del Governo Nazionale, la capacità di cogliere le opportunità di queste innovazioni, non più traducibili con il brutto termine di "privilegi" ma con quello più impegnativo  di "laboratorio responsabile di un nuovo modello di Stato, più efficiente ed europeo".

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