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Quale futuro per i depuratori del Trentino?

Se lo chiede il consigliere Alex Marini: “Bisogna evitare gli errori di Ice Rink e ospedale di Cavalese”

Al centro del prossimo consiglio provinciale anche l’interrogazione a risposta immediata del Movimento 5 Stelle sul tema del sistema integrato di depurazione provinciale, un settore che dà lavoro a 250 persone in tutto il Trentino. “Il nostro scopo è aprire un dibattito trasparente in merito alle modalità di affidamento della gestione degli impianti di depurazione trentini. A oggi infatti non se ne sa nulla e nemmeno se ne parla, eppure il conto alla rovescia per le nuove gestioni è già partito” spiega il consigliere Alex Marini.

Il consigliere entra quindi sul tema deii bandi, per circa 90 milioni di euro, che riguardano l’intero sistema di depurazione della Provincia: per quanto riguarda le opzioni sul tavolo si parla di partenariato pubblico-privato, gestione provinciale in-house, o ancora, gara d’appalto con affidamento a privati. Ancora Marini: “In linea di principio, tutte e tre le opzioni sono percorribili. Bisogna tuttavia evitare di fare gli stessi errori che hanno portato alle vicende dell’Ice Rink o dell’ospedale di Cavalese”.

Ed è proprio questo il punto su cui Marini interrogherà il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, ovvero capire quale modello si intende seguire Piazza Dante per quanto riguarda la gestione degli impianti di depurazione.

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