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Il 10 marzo manifestazione per difendere l'autonomia

Uno degli organizzatori è lo storico e scrittore Lorenzo Baratter: "Ci rivolgiamo alla gente, vogliamo che sia una manifestazione dal basso e non dall'alto. Quindi pretendiamo che sia una mobilitazione apartitica"

"I continui e subdoli attacchi alla nostra Autonomia hanno il chiaro obiettivo di indebolire ed annientare lo spirito autonomistico e di autogoverno che da sempre caratterizza la nostra gente trentina. C'è bisogno di una nuova era politica che con l'aiuto di tutti i cittadini trentini costituisca un enorme laboratorio politico partecipato in grado di far sentire la nostra voce a livello nazionale e che in coro con le altre regioni autonome dica BASTA a questi assurdi attacchi!".

Questo l'incipit del comunicato diffuso su Facebook dal comitato nato per difendere l'Autonomia trentina dagli affondi della stampa e della politica nazionali.
 
Il comitato, che si presenta come "spontaneo", ha fissato per il 10 marzo prossimo una "grande manifestazione popolare". L'appello è a tutti i trentini che hanno a cuore "il bene comune Autonomia" e che vogliono protestare contro il trattamento riservatole negli ultimi tempi.
 
"La manifestazione - si legge ancora nel comunicato - è volutamente apartitica e fatta dalla gente per la gente. Non avendo quindi un budget economico a disposizione è fondamentale la collaborazione su base volontaria. A chi parteciperà resterà un grande dono: la certezza di aver fatto qualcosa di grande per il Trentino!".
 
Lorenzo Baratter, ricercatore storico vicino al Patt, che presiede insieme a Nicola Fioretti il comitato promotore, ci spiega le ragioni della manifestazione: "L'Autonomia trentina è sotto costante attacco da parte dei giornali e delle classe politica. Alcune forze politiche in particolare, come la Lega Nord, da anni la criticano e dimostrano la chiara volontà di abolirla. Poi c'è la stampa. Ad esempio Gian Antonio Stella, che, sulle pagine di un giornale che ha una tiratura di 800 mila copie, ha scritto sull'Autonomia cose che soltanto un principiante avrebbe potuto scrivere. E' arrivato il momento di scendere in piazza e far capire a tutti che i trentini non ci stanno". 
 
Sotto accusa, dunque, gli articoli comparsi sul Corriere della Sera nelle scorse settimane, che hanno acceso i riflettori sullo stato dell'Autonomia trentina e in particolare sugli sprechi dell'amministrazione pubblica. Su questo punto il Comitato è molto duro, così come sulle politiche leghiste (referendum per l'abolizione delle Comunità di valle, per esempio).
 
Baratter ci spiega inoltre la natura dell'evento del 10 marzo, tenendoci a precisare l'estraneità del comitato dalla politica dei partiti: "Ci rivolgiamo alla gente, vogliamo che sia una manifestazione dal basso e non dall'alto. Quindi pretendiamo che sia una mobilitazione apartitica. Non rifiutiamo a prescindere le bandiere, soltanto ci auguriamo che quelle del Trentino siano le più numerose. Deve essere qualcosa che unisca, per questo ci auguriamo che sia una festa e che partecipino anche cori e bande musicali locali e associazioni di volontariato. Non sarà un corteo ma una manifestazione di piazza". L'auspicio degli organizzatori è naturalmente quello di risvegliare lo spirito autonomistico. 
 
Se i trentini saranno sensibili all'appello, si vedrà soltanto il 10 marzo.
 
Per il momento, su tutto il territorio nazionale risuona l'eco dei dati: in uno degli articoli incriminati, Gian Antonio Stella pubblica infatti quelli relativi agli stipendi degli amministratori trentini e altoatesini. Del resto, che il vice di Durnwalder guadagni 24.360 euro lordi al mese contro i 21.133 di Nicolas Sarkozy è cosa vera. Come è vero che il presidente della Provincia Autonoma Lorenzo Dellai percepisca 2 mila euro in più rispetto al cancelliere tedesco Angela Merkel (21 mila euro contro 18.883). Inoltre, il grande numero di enti locali comincia ad essere criticato da diversi lati e non soltanto dalla Lega. 
 
Tutto ciò lascia intravedere uno scenario possibile, ovvero la formazione di due schieramenti: da una parte coloro che difendono l'Autonomia così com'è e dall'altra coloro che difendono l'Autonomia come principio di (buon) governo. Per capire cosa succederà si passa anche dalla manifestazione di marzo.
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