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Porfido, approvata una nuova legge per rilanciare il settore in crisi

Si prevede anche la possibilità di utilizzare i vuoti di cava per l'esercizio di altre attività economiche anche diverse da quelle estrattive, ad esempio per la conservazione di prodotti agricoli

Discusso e approvato a larga maggioranza il disegno di legge 298, che aggiorna la normativa provinciale in materia di cave. Gli unici voti di astensione sono stati del Pdl con Leonardi e Delladio, e della Lega con Savoi, Civettini e Paternoster. Il provvedimento, proposto dalla Giunta con l'assessore Alessandro Olivi, punta a sostenere il settore estrattivo e in particolare quello del porfido, alle prese con una crisi particolarmente grave. 

Il dispositivo è formato da 14 articoli e modifica l'attuale normativa provinciale in materia di cave (la legge 7 del 2006): innanzitutto viene data ai titolari di concessioni la possibilità di unificare più lotti e di costituire tra di loro una società per la gestione dei terreno da estrazione che sono stati unificati. Si prevede poi la possibilità di utilizzare i vuoti di cava per l'esercizio di altre attività economiche anche diverse da quelle estrattive, ad esempio per la conservazione di prodotti agricoli. Durante l'esame degli articoli è stato accolto all'unanimità un emendamento proposto da Mario Casna del Gruppo misto, nel quale si prevede l'utilizzo del contributo dovuto dalle imprese ai Comuni per risarcire il danno ambientale provocato dagli scavi, anche per la realizzazione di opere di arredo urbano (marciapiedi, piazze, ecc.). 
 
Due, invece, gli ordini del giorno approvati all'unanimità. Il primo proposto da Mauro Ottobre, impegna la Giunta a prevedere in accordo con le aziende del settore un ulteriore sostegno per la presenza alle fiere esistenti, e ad individuare tutte le iniziative idonee ad incentivare metodi di escavazione diversi dalla dinamite, tra i quali quello del filo diamantato. Stesso voto per il secondo ordine del giorno proposto da Renzo Anderle e Marco Depaoli dell'Upt, votando il quale il Consiglio ha impegnato la Giunta in due sensi. Primo: a sviluppare ogni possibile iniziativa diretta alla valorizzazione delle pietre trentine e in particolare del porfido nella realizzazione di opere pubbliche, sia nel caso di nuovi interventi che in quelli riguardanti le ristrutturazioni o i lavori di manutenzione. Secondo: indirizzare l'elaborazione dei bandi di appalto relativi ad opere pubbliche, riservando una specifica attenzione all'utilizzo della pietra locale.
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