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Il punto sul trasferimento di poteri dalla Provincia alle comunità

Concorsi per direttori e dirigenti. Nessuna riserva di posti per interni

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Tre risposte dell'assessore all'urbanistica, enti locali e personale Mauro Gilmozzi, sono pervenute in merito ad altrettante interrogazioni (numero 3322, 3417 e 3531) presentate rispettivamente dai consiglieri Rodolfo Borga (Pdl), Caterina Dominici (Patt) e Franca Penasa (Lega Nord Trentino).

TRASFERIMENTO COMPITI E FUNZIONI ALLE COMUNITÀ
 
Le risposte date dall'assessore a Borga e Dominici riguardano le competenze delle Comunità di valle e l'esercizio in forma associata di alcune funzioni da parte dei Comuni. "Nonostante la complessità che ha contraddistinto l'iter di costituzione dei nuovi enti e di trasferimento di funzioni ai comuni per l'esercizio in forma associata - rileva Gilmozzi nei testo indirizzato a Dominici - la fase di attuazione della riforma istituzionale risulta in uno stadio oramai avanzato".
 
Tre sono le funzioni già trasferite alle Comunità che in precedenza erano attribuite o delegate ai comprensori, e precisamente: l'assistenza scolastica, l'assistenza e beneficienza pubblica compresi i servizi socio-assistenziali, l'edilizia abitativa pubblica e sovvenzionata.
Spettano inoltre alle Comunità le funzioni in materia urbanistica, per il cui trasferimento ai nuovi enti territoriali l'assessore evidenzia la necessità di procedere con gradualità e prudenza.
 
Gilmozzi ricorda poi anche nella risposta rivolta a Borga come il Protocollo d'intesa sottoscritto il 28 ottobre scorso dalla Giunta provinciale con il Consiglio delle autonomie locali, abbia previsto che i Comuni e l'Unioni di Comuni con popolazione inferiore a 10mila abitanti, esercitino in forma associata mediante le rispettive Comunità, i compiti riguardanti le seguenti funzioni: sportello unico delle attività produttive con progressiva estensione all'intero settore del commercio; entrate, informatica; contratti e appalti, nonché i compiti e le attività relativi alle funzioni di polizia locale come peraltro già previsto dalla finanziaria 2011. 
 
PROSSIMI AFFIDAMENTI AL TERRITORIO: GESTIONE STRADE E LAVORI FORESTALI
 
"Inoltre - prosegue l'assessore - nell'ambito del processo di riorganizzazione delle strutture provinciali, saranno a breve individuati servizi attualmente esercitati dalla Provincia che possono essere attribuiti alle comunità quali parte della gestione strade e lavori forestali". Gilmozzi aggiunge che sarà il progetto "Fare Comunità" voluto dalla Provincia e dai Comuni per accompagnare e sostenere il processo di attuazione della riforma istituzionale, a proporre nuovi assetti organizzativi che migliorino la qualità dei servizi offerti ai cittadini e produrre economie di scala a livello gestionale. 
 
Infine, sempre nella risposta a Borga l'assessore sottolinea che il trasferimento di nuove funzioni da parte dei comuni non si configura quale sottrazione di competenze spettanti a questi ultimi, "bensì come riorganizzazione dei servizi stessi in un'ottica di service delle Comunità a favore dei Comuni", specie a favore di quelli con meno abitanti per i quali gli oneri sarebbero eccessivi. "In quest'ottica - conclude Gilmozzi - risulta del tutto evidente che lo scopo ultimo della riforma non è tanto quello di privare i Comuni delle loro competenze, quanto quello di riorganizzare l'assetto delle competenze stesse in modo da assicurare l'attuazione dei principi di efficienza e di efficacia nella gestione di determinati servizi e funzioni". Nel caso ad esempio di funzioni rilevanti come la programmazione, si è scelto di individuare nella Comunità il livello di gestione più adeguato.
 
CONCORSI PUBBLICI: NESSUNA RISERVA DI POSTI PER DIPENDENTI
 
Nel rispondere all'interrogazione di Franca Penasa (dal titolo "Apertura al merito e alle capacità nei concorsi provinciali"), l'assessore Gilmozzi precisa che a proposito dei bandi di concorso per l'accesso alla qualità di direttore e dirigente, "non corrisponde al vero quanto riportato nel testo dell'interrogazione e cioè che per i dipendenti interni esiste una riserva di posti. Non si comprende nemmeno da quale elemento sia stata dedotta questa circostanza assolutamente priva di fondamento". I concorsi prevedono spesso una specifica esperienza professionale, "ma non c'è alcuna norma che prospetti la possibilità di riservare un'aliquota di posti a dipendenti inteni". Anche le materie delle prove d'esame, pur logicamente collegate alle attività proprie delle strutture a concorso, "possono essere conosciute e approfondite da chiunque, trattandosi di argomenti di norma inseriti nei percorsi di studio universitari e come tali non certo di esclusiva prerogativa dei dipendenti interni".
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