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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sicurezza

Degrado e stazioni: Urzì interroga il governo e pensa a Trento

Il deputato di Fratelli d’Italia, dopo la risposta del sottosegretario agli Interni Prisco, ha aggiunto: “Adesso il comune deve fare la sua parte”

Anche la stazione dei treni di Trento è stata presa come esempio dall’onorevole Alessandro Urzì durante l’interrogazione in Commissioni Affari Istituzionali alla Camera con il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco sul tema del degrado nei pressi delle stazioni ferroviarie in Italia. 

“I numerosi episodi di cronaca degli scorsi mesi mostrano un quadro allarmante circa la sicurezza all’interno e nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie” Chiaro il riferimento, ad esempio, alle stazioni di Milano Centrale e di Roma Termini che costituiscono i principali snodi ferroviari del Paese, per numero di transiti, e sono annoverate tra le più importanti stazioni d’Europa, ma l’interrogazione ha riguardato anche le stazioni delle città minori, come appunto quella di Trento, con Urzì che ha continuato così: “Le strade limitrofe sono ormai ‘zona franca’ per senzatetto e microcriminalità, nonché teatro di attività illecite”.

Da queste parole, in merito alla nostra città, difficile non pensare all'antistante piazza Dante. La risposta del sottosegretario Prisco è stata chiara: “Al netto dell’impegno delle forze dell’ordine, la strategia di controllo territoriale deve passare anche per i processi di riqualificazione urbana, con il coinvolgimento degli enti interessati a partire dalle amministrazioni comunali, anche mediante l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza e controlli costanti delle attività commerciali”.

Di riflesso, quindi, Urzì commenta l’interrogazione tirando metaforicamente per la giacca il comune di Trento: “È chiamato a fare la sua parte”.

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