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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Inchiesta sul Not, la minoranza chiede risposte

Il consigliere Zanella (Pd) annuncia una richiesta di informativa urgente per "uscire presto da questo pantano". Marini (M5s) parla di "tragicommedia all’italiana"

“Bandi di gara fatti e rifatti, ricorsi, controricorsi, notizie di non rispondenza del progetto vincitore ai requisiti minimi del bando. E ora anche la procura. Quanto sta accadendo nel nostro Trentino pare qualcosa di surreale”. L’indagine della procura di Trento sulla realizzazione del Nuovo ospedale trentino (Not) ha sollevato un coro di polemiche tra le minoranze del consiglio provinciale. Per Paolo Zanella, consigliere provinciale di Futura, l’incertezza sull’opera pubblica di maggior rilievo per la salute dei trentini è inaccettabile.

“La vicenda ha assunto i crismi tipici di una tragicommedia all’italiana in salsa politico-amministrativa - aggiunge il consigliere del movimento cinquestelle Alex Marini -. Gli elementi sono quelli classici del sottogenere: un’opera iperbolica, politici invadenti e forse un po’ megalomani, funzionari nominati in maniera discutibile, bandi non proprio perfetti, imprese litigiose e naturalmente una marea di soldi pubblici in ballo, col tutto che sfocia in una ridda di corsi e ricorsi, azioni penali e recriminazioni, per cui l’opera fondamentale e decisiva resta ferma al palo mentre la partita si gioca fra un’aula di tribunale e l’altra”.

La storia infinita dell'ospedale di Trento

La Guerrato, ditta vincitrice della gara per la realizzazione dell'ospedale che dovrebbe sostituire il Santa Chiara, è indagata per i reati di turbativa d’asta, falso ideologico in atto pubblico ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Le indagini ipotizzano la falsità della proposta di finanziamento (per un valore di circa 140 milioni di euro) presentata dalla società a corredo della propria offerta per l’affidamento dei lavori pubblici, attraverso una Sgr con sede a Malta.

Il progetto della Guerrato, oltre che essere oggetto di ricorsi da parte della ditta arrivata seconda (la Pizzarotti), era stato già bocciato dalla Conferenza dei servizi perché inadeguato al bando di gara. “Come ha fatto allora a passare il vaglio della commissione di gara e di chi sono le responsabilità?”, si chiede oggi Zanella che sta preparando - assieme ad altri colleghi e colleghe di minoranza - una richiesta di informativa urgente da presentare all’aula del Consiglio provinciale.

“Bisogna trovare il modo di uscire da questo pantano e dare rapidamente una risposta ai bisogni dei cittadini e dei professionisti della sanità. Si capisca velocemente la strada da seguire, anche con strumenti straordinari, possibilmente azzerando tutto, rivalutando l’area in cui collocare il presidio e abbandonando il partenariato pubblico-privato”, conclude Zanella. “Il dramma - afferma Marini - è che gli strumenti per prevenire certi esiti ci sarebbero, ma vengono puntualmente ignorati da una cosiddetta classe dirigente che, in fondo, in certe inefficienze ci sta troppo bene per pensare di cambiare registro e mettere in discussione il sistema dal quale sono state generate”.

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