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Nuovo governo e scontri da gestire: richiesto a Speranza «lockdown totale»

Il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi chiede il cambio di strategia immediato. Salvini va all'attacco: "Non ho parole, confidiamo nel premier"

Governo nuovo, decisioni da prendere e non è detto che non siano come quelle del passato. Ancora fresco di giuramento, il premier Mario Draghi si trova davanti a una grana non di poco conto, come Giuseppe Conte a suo tempo. La questione, centrale da ormai un anno, è l'emergenza sanitaria e le varie misure da adottare per contrastare la diffusione del contagio. Il tanto temuto "lockdown totale" torna a intimorire le persone ed è stato Walter Ricciardi, il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, confermato anche nel governo Draghi, a iniziare a spingere verso la chiusura totale, un'altra volta, a quasi un anno di distanza dalla prima volta. 

 «È necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata». Quest la dichiarazione di Ricciardi all’Ansa che ha acceso la miccia nell’esecutivo. Il consulente del ministro Speranza ha spiegato che, dal suo punto di vista, è «urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata". Secondo Ricciardi "va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale». Perché è  «evidente che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno». «Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana» ha sottolineato Ricciardi. L'obiettivo è (o dovrebbe essere) quello di scongiurare il diffondersi di pericolose mutazioni del Sars-Cov-2. Tutte le varianti del virus «sono temibili e ci preoccupano» ha detto ancora l'esperto all'Ansa, «ma, in particolare, quella inglese risulterebbe essere anche lievemente più letale e sta facendo oltre mille morti al giorno in Gran Bretagna". Per questo, ha concluso, "alcuni Paesi hanno già optato per la chiusura drastica. L'Italia è in ritardo, penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già 2 o 3 settimane fa».

Lo scontro: Salvini contro Ricciardi

Come riporta Today, il parere di Ricciardi ha incrociato la forte disapprovazione di Matteo Salvini: «Non ho parole» scrive il leader della Lega sui suoi canali social. «Non se ne può più di 'esperti' che parlano ai giornali, seminando paure e insicurezze, fregandosene di tutto e tutti. Confidiamo che con Draghi la situazione torni alla normalità». Ricciardi chiede il lockdown? «Basta, c'è voglia di fiducia e cambiamento. Pianificazione e organizzazione» dice il segretario del Carroccio ospite di Lucia Annunciata a "Mezz'ora in più", su Raitre. «Gli italiani non staranno più attaccati alla televisione la sera per sapere se il giorno dopo possono andare a lavorare o no». 

E ancora: «Non ci sta che una domenica mattina un consulente come Ricciardi senza dire nulla al ministro o al premier si alzi la mattina e dica chiudiamo le scuole e le aziende. Prima di terrorizzare 60 milioni di italiani Ricciardi mi fa il favore di parlarne prima con il presidente del Consiglio».  Un inizio già tra fuoco e fiamme, per Draghi a Palazzo Chigi. Il premier dovrà cercare di conciliare il "rigorismo" di Ricciardi e Speranza con la linea della Lega e del centrodestra più favorevole alle aperture. E il tono usato da Salvini non promette bene.  A scanso di equivoci va ricordato che nei mesi scorsi Ricciardi aveva già chiesto a Speranza l’adozione di misure più severe e non era stato mai accontentato. Anche nel governo uscente del resto non tutti erano favorevoli alla linea del rigore. E non è un segreto che lo stesso Conte vedesse con il fumo negli occhi l'ipotesi di un nuovo lockdown. 

Ricciardi, però, non sarebbe l'unico ad auspicare misure più rigide. Il virologo Fabrizio Pregliasco sostiene che «con le mutazioni va in crisi tutto il sistema dei colori, dovremo rivedere i parametri». «Le varianti» ha detto l'esperto in un'intervista al Messaggero «aumentano la velocità di trasmissione mentre va scemando l'effetto delle limitazioni imposte durante le festività». «Al momento» ha aggiunto Pregliasco, «il sistema italiano dei colori sta tenendo in modo soddisfacente, soprattutto se ci confrontiamo con la situazione dei Paesi vicini. Sta riducendo la velocità di diffusione della malattia». Si tratta però di un modello che «va bene con i valori che caratterizzavano Sars-CoV-2. Se la variante fa aumentare, come pare, la velocità di trasmissione, bisognerà essere più prudenti e rivederlo, correggerlo».

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