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Politica San Giuseppe / Largo Luigi Pigarelli

Giorno del Ricordo, Rossi: "Foibe, tragedia figlia del nazionalismo e dell'intolleranza"

"Confrontarsi con la storia delle foibe e dell'esodo degli italiani da quelle terre vuol dire andare alle radici delle grandi tragedie prodotte nel secolo scorso dai nazionalismi, dalle dittature, dall'intolleranza e dal pregiudizio razziale".

"No al sonno della ragione, no ad ogni forma di nazionalismo, di intolleranza, di persecuzione" queste le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento alla vigilia del Giorno del Ricordo, ricorrenza nazionale istituita nel 2004 per ricordare la tragedia delle Foibe e l'esilio della popolazione di liingua italiana nell'allora nascente Jugoslavia.

Sono tante le attività organizzate dagli enti pubblici nela giornata di domani, 10 febbraio, e nei  giorni seguenti non solo  per celebrare la drammatica ricorrenza ma anche per approfondirne le dinamiche storiche e geopolitiche (clicca qui). Il rischio, di cui si parla ogni anno, è naturalmente quello della strumentalizzazione. Ne è testimonianza l'escamotage del Comune di Trento che, per prevenire furti e vandalismi, ha rimosso la lapide commemorativa  in largo Pigarelli, che sarà ricollocata solamente domani. 

"Confrontarsi con la storia delle foibe e dell'esodo degli italiani da quelle terre - continua Rossi ne suo messaggio per il Giorno del Ricordo - vuol dire andare alle radici delle grandi tragedie prodotte nel secolo scorso dai nazionalismi, dalle dittature, dall'intolleranza e dal pregiudizio razziale. Tragedie che abbiamo conosciuto anche qui in Trentino, a partire dalla Prima guerra mondiale, che ha comportato non solo la morte di tanti combattenti ma anche immani sofferenze per le popolazioni civili, costrette a lasciare le loro case e le loro valli. Trent'anni dopo, anche il Trentino ha accolto i profughi italiani provenienti da Slovenia e Croazia, nel quadro dei giganteschi spostamenti forzati di popolazioni che hanno interessato tutta l'Europa postbellica. E il dramma degli esodi, anche oggi, ovunque nel mondo, continua. Di fronte a tutto questo, abbiamo il dovere di trarre degli insegnamenti più generali". 

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