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Febbre da gioco, previste tessere a tempo per arginarla

Per ora si tratta di una proposta di mozione fatta in Comune per garantire una tutela maggiore ai giocatori considerati più a rischio: minorenni e anziani. Il timore, però, sono eventuali ricorsi dei produttori

Dopo la liberalizzazione del gioco d'azzardo, che ha portato slot machine e video poker in ogni angolo delle città italiane, ci sono amministrazioni comunali che corrono ai ripari per tentare di contenere le conseguenze sociali del fenomeno, sempre più accentuate. A Trento, una mozione impegna il sindaco Andreatta ad impegnarsi per creare un sistema di tutela per i soggetti considerati più a rischio, vale a dire minorenni e anziani che si giocano la pensione alle "macchinette". L'idea sarebbe quella di creare un tessera a tempo, in modo che - utilizzandola - il giocatore incallito abbia a sua disposizione soltanto un numero limitato di minuti da passare davanti al video poker. Per ora si tratta soltanto di una proposta, che però non convince del tutto: il timore è che ci siano ricorsi da parte di attività di giochi elettronici o di aziende produttrici. 

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