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Funivie, niente soldi: saltano i progetti per Folgaria e Monte Rovere

Rimane in piedi solo l'ipotesi di collegamento Sardagna - Monte Bondone. L'assessore Dallapiccola: "Dobbiamo fare i conti con le risorse di cui disponiamo che non ci permettono grandi slanci di fantasia"

E' stato definitivamente accantonato per mancanza di risorse il progetto della funivia Folgaria-Francolini-Sommo Alto. Stessa sorte anche per la cabinovia Levico-Monterovere. L'unico impianto che potrebbe rivelarsi sostenibile potrebbe essere quello che collega Sardagna al Monte Bondone. Emerge dalle risposte che l'assessore provinciale al turismo, Michele Dallapiccola, ha dato a due interrogazioni presentate da Walter Viola di Progetto Trentino e da Nerio Giovanazzi di Amministrare il Trentino. Nel caso di Folgaria, ha ammesso Dallapiccola, la società Carosello ha optato per un programma di promozione e marketing che valorizzi l'offerta turistica esistente, escludendo altre ipotesi. Viola ha espresso soddisfazione, visto che l'impianto era da molti considerato non rispondente alle esigenze di sviluppo del territorio. Secondo Viola non tutti gli investimenti compiuti a Folgaria si sono rivelati lungimiranti vista l'esposizione in termini di debito cumulato dalla società. "Bisogna capire il perché la Provincia dovrebbe investire sugli impianti quando questi non hanno un indotto importante. Si rischia di tenere in piedi situazioni non autosufficienti a danno del bilancio pubblico. La strada intrapresa dalle regioni Friuli e Val d'Aosta di acquistare direttamente gli impianti non ha prodotto i risultati sperati. Evitiamo allora di seguire certi esempi", ha commentato Viola. Nerio Giovanazzi di Amministrare aveva invece chiesto alla Giunta che ne è dell'impegno a suo tempo preso dalla Provincia con una mozione del 2012 sulla nuova cabinovia Levico-Monterovere, fino alla Vezzena, da concepire in termini di collegamento intermodale.

L'assessore Dallapiccola ha risposto che non vi sono stati studi di fattibilità e non si è andati avanti con questo progetto che tuttavia ha delle basi molto interessanti per lo sviluppo turistico della zona, vista la sostenibilità ecologica del mezzo. "Oggi però dobbiamo fare i conti con le risorse di cui disponiamo che non ci permettono grandi slanci di fantasia. Occorre anche tener conto della realtà selezionando tra questi progetti solo quelli che manifestano una sostenibilità economica non solo nella realizzazione ma anche nella gestione per non rischiare difficoltà successive. L'unico impianto che potrebbe rivelarsi sostenibile potrebbe essere quello che collega Sardagna al Monte Bondone, ma anche in questo caso emerge oggi la necessità di coinvolgere soggetti privati mediante la formula del partenariato", ha concluso Dallapiccola.

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