Il movimento Nuovo Trentino Nuovo Tirolo, come risulta dalla formazione della scheda elettorale, condividerà la lista insieme ad Autonomia 2020 all'interno della coalizione che sostiene Diego Mosna come candidato presidente. Che Mosna avesse l'idea di accorpare tutte quelle forze politiche di matrice territoriale che, per vari motivi, non si riconoscono nel progetto del centrosinistra guidato dal candidato Patt Ugo Rosi, era chiaro. Il no ad un'alleanza con Forza Trentino e Lega Nord era stato giustificato proprio con la pretesa di "territorialità" delle liste presenti in coalizione e del resto anche un movimento nazionale come Fare per Fermare il Declino,è diventato sulla scheda elettorale Fare Trentino.

Ma non per tutti il territorio in quesitone, da difendere e promuovere, coincide con i confini della provincia: NTNT da sempre si richiama alla storia del Tirolo Asburgico rivendicando l'appartenenza del Tentino ad un più ampio contesto culturale e geografico. "Un Trentino che ha le carte in regola per diventare Land" dice Mosna in un comunicato con cui presenta alla stampa la lista nata da "un sodalizio tra due anime ben caratterizzate". 

"Non siamo l'ennesima lista autonomista" spiega Marco Omenigrandi Grossmann, portavoce di NTNT, "pretendiamo poter rendere al nostro popolo ciò che nel corso degli anni ha perso, dalle denominazioni identitarie, non ultime quelle toponomastiche, alla dignità di non dover elemosinare “un contributo”, termine sulla bocca di troppa gente dipendente spesso loro malgrado dal sistema attuale.

E sulla candidata Caterina Dominici che, dopo anni di militanza all'interno del Patt ha abbracciato il movimento autonomizta "alternativo" 2020 assicura: "La vulcanica professoressa garantirà un contributo di esperienza eccezionale, e supporterà nel frattempo il consolidamento delle nuove generazioni, molto rappresentate nel movimento, cui sarà dato uno spazio via via crescente. Tale processo non si sarebbe potuto realizzare nei partiti cosiddetti tradizionali, bloccati da alleanze, accordi politici, equilibri interni e logiche tipiche di partito, ormai incapaci di interpretare le richieste di novità e di cambiamento provenienti dal territorio".