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Provinciali 2013. I sindacati: "Mettere al centro il lavoro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Paolo Burli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti

«La coalizione del centrosinistra autonomista che i cittadini hanno confermato alla guida della Provincia autonoma di Trento, ha di fronte a sé un compito gravoso. Dopo due anni di recessione, è infatti essenziale proseguire con determinazione sulla strada della ripresa economica e del rilancio dell'occupazione. Non si tratta di un obiettivo semplice. Mentre il contesto nazionale non aiuta, le risorse dell'Autonomia sono oggetto di tagli che rischiano di ripercuotersi sulla solidità della finanza pubblica locale.

Per questo motivo servirà una diffusa assunzione di responsabilità, non solo di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio provinciale, ma anche delle parti sociali che dovranno dimostrare di saper condividere un progetto di sviluppo, senza cedere al richiamo dei corporativismi, bensì guardando solo all'interesse generale del Trentino. Dal neoeletto presidente Ugo Rossi e dalla squadra che formerà la sua Giunta ci aspettiamo quindi che nei prossimi cinque anni il lavoro sia al centro dell'azione di governo. Solo rilanciando sviluppo e occupazione si garantisce, da un lato, il benessere futuro della nostra comunità e, dall'altro, la solidità dei conti pubblici.

Se il presidente Rossi confermerà la volontà di proporre un patto con tutte le parti sociali, Cgil Cisl Uil del Trentino non si tireranno indietro e avanzeranno le proprie proposte, a partire da quelle contenute dal documento unitario approvato a fine settembre dai direttivi delle nostre tre organizzazioni.

Il Trentino ha le potenzialità e le energie per uscire più forte dalla crisi economica di questi difficili anni. Questo potrà accadere solo se ciascuno farà fino in fondo la propria parte per dare forza al tessuto economico e produttivo della nostra terra. Ora serve un progetto ed obiettivi condivisi sui quali tutti possano interloquire e di cui tutti possano sentirsi parte, a partire dai cittadini che domenica scorsa, per motivi diversi, hanno deciso di disertare le urne. La politica deve parlare anche a loro, dando risposte concrete ed efficaci ai problemi che vivono le persone e le famiglie, a partire da quelle più deboli».

29 ottobre 2013

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