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Elezioni provinciali 2013, Il Trentino verso il voto del 27 ottobre

Una donna candidata presidente, liste ladine in tre coalizioni, liste annunciate che non sono poi state presentate, partiti "trentinizzati", un dj che corre da solo così come i due partiti di sinistra

Presentate ieri le 24 liste in corsa per il Consiglio provinciale, che sostengono 11 candidati presidenti. Tra le candidature depositate al Servizio elettorale della Provincia una sola è al femminile: si tratta di Alessandra Cloch, già consigliere comunale a Pozza di Fassa, sostenuta dalla lista Associazione Fassa. 

Le liste ladine sono tre: oltre a quella di Cloch, le altre due si sono posizionate, come prevedibile, una a destra e una a sinistra. Autonomia Ladina Dolomites è associata al candidato del centrodestra Giacomo Bezzi, mentre l'Union Autonomista Ladina è associata al centrosinistra di Ugo Rossi. Come prevede la legge elettorale un seggio all'intenro del Consiglio provinciale è riservato alla lista più votata nei comuni ladini di Fassa. 

Non ha presentato una lista il movimento Trentino Soul Moderno, così come il Vat, i Veri Autonomisti Trentini, di Franco Tretter, che all'inizio dell'estate si erano posti l'obiettivo di creare un'alternativa autonomista al Patt. Altra lista annunciata e poi saltata è quella di Forza Nuova, ma un altro assente è anche l'UDC di Ivo Tarolli.

ECCO COSA SI ELEGGE

I due partiti di sinistra si presentano, così come alle ultime elezioni nazionali, divisi; due liste e due candidati: Ezio Casagrande con Rifondazione e Emilio Arisi con Sel. Da solo naturalmente è anche il Movimento Cinque Stelle che schiera come candidato presidente Filippo Degasperi. La vicenda del centrodestra trentino si è invece conclusa con la candidatura di Cristiano De Eccher, in un primo momento indicato come candidato del PDL associato alla lista di Fratelli d'Italia, mentre Giacomo Bezzi è il candidato di Forza Italia, che nel frattempo è diventata Forza Trentino, insieme a alla lista curiosamente denominata "Italiani per l'Italia - Autonomia Ladina Dolomites".

Le foto dei candidati

Un altro partito nazionale è stato "trentinizzato", si tratta di Fare per Fermare il Declino, diventato Fare Trentino, schierato con Diego Mosna, insieme a Pt, Civica, Amministrare il Trentino, Insieme per l'Autonomia e ad un soggetto formato da Autonomia 2020 che all'ultimo momento ha "accolto" nella stessa lista anche Nuovo Trentino Nuovo Tirolo, che nei giorni scorsi aveva annunciato la volontà di "esserci". 

Sono sette le liste che sostengono la candidatura di Ugo Rossi: Pd (in cui è confluito il movimento Cultura Società Economia), Patt, Upt, Idv (che mantiene il nome nazionale), Verdi, Riformisti del Trentino (il movimento legato ad Alexander Schuster nelle primarie del Pd) e l'Union ladina. Il Mir, che in un primo momento sembrava poter entrare in coalizione con Mosna, correrà da solo, con candidato presidente l'ex leghista Giuseppe Filippin. La Lega Nord si presenta insieme ai Cattolici Europei Uniti, e sostiene la candidatura di maurizio Fugatti. Il noto dj Agostino Carollo ha mantenuto lapromessa misteriosamente annunciata in internet con dei brevi spot: ha presentato una lista senza allearsi con nessuna formazione politica, con il suo nome, abbreviato in Ago Carollo. 

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