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Caso Borgonovo Re, 20 donne trentine scrivono a Rossi: "Ha sbagliato"

Presidente Rossi, questa volta purtroppo, secondo noi, ha proprio sbagliato. Chi sbaglia è perché lavora, chi non fa non sbaglia mai. Un senso di costernazione e di perplessità per quanto è successo porta ad una domanda: “Per essere all’altezza cosa ci vuole?”

Dopo l'uscita di Donata Borgonovo Re dalla giunta provinciale, e la sua sostituzione con il collega di partito Luca Zeni, un gruppo di donne di varie estrazione culturale e associativa ci ha inviato questa lettera - che pubblichiamo intergralmente - destinata al presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi. In ordine  alfabetico: Maria Luisa Benazzolli, Piera Benedetti, Teresa Bonazza, Graziella Bonissolli, Maria Boschetti, Sabina Chiasera, Maria Rosaria D’agostino, Elena Defant, Gianna Santoni Dell’uomo, Rita Grisenti, Emanuela Lorenzi, Luisa Masera, Corinna Menapace, Augusta Rosati, Teresa Raus, Alda Sittoni, Franca Tretter, Mara Vicentini, Rita Zatelli, Maria Angela Zumiani.


Presidente Rossi, questa volta purtroppo, secondo noi, ha proprio sbagliato. Chi sbaglia è perché lavora, chi non fa non sbaglia mai. Un senso di costernazione e di perplessità per quanto è successo porta ad una domanda: “Per essere all’altezza cosa ci vuole?” Competenza: non serve, perché l’assessora alla salute non mancava di competenza. Coraggio: non serve, perché il coraggio di cambiare, anche se necessario, non serve. Voti: non serve il consenso elettorale, (la volontà degli elettori solo per essere eletti?). I voti si contano, si, si contano anche per dividere le responsabilità. Pensiero femminile: che vuole dire, concretezza, determinazione, sensibilità, se condiziona non serve. Condivisione: . . . è indispensabile essere almeno in due a voler condividere. Progetto politico: già impostato e deliberato nelle precedenti legislature. Visione di futuro: fare scelte perché indispensabili e non procrastinabili ma scomode, poco capite, è una responsabilità politica che non sempre paga. 

La persona del Presidente dovrebbe essere quella che include, che fa capire agli altri che la condivisione anche nei momenti difficili è non entrare nella logica di parte. Il Presidente è garante di tutti, è il presidente di tutti, prima della propria Giunta, gli assessori non sono dipendenti, ma un insieme responsabile verso chi li ha eletti e li uni verso li altri. E’ un periodo difficile per il Trentino, forse il più problematico da molti anni, la crisi economica (forse meglio chiamarla necessità di cambiare il modo di fare economia, il modo di fare welfare), le riforme dello Stato che implicano visioni nuove, lo statuto della nostra autonomia, la crisi dei partiti, la mancanza di senso civico, ci porta a delle sfide importanti e non procrastinabili. E’ comunque responsabilità politica traghettare il Trentino e i trentini verso il futuro, un futuro che può creare ansie e incertezze, lo si può fare tutti insieme, senza escludere alcuno e considerando che ogni ruolo è responsabilità, è potere ma mai sull’altro.

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