Dolomiti Pride: anche la Regione ritira il patrocinio
Gli organizzatori: "E' omofobia istituzionale, andiamo avanti". La manifestazione di giugno non avrà gli stemmi di Provincia e Regione
Dopo la Provincia di Trentoo anche la Regione Trentino Alto Adige vorrebbe negare il patrocinio al Dolomiti Pride, la manifestazione il programma nella prima settimana di giugno nel capoluogo trentino. Una manifestazione bollata come "esibizionismo" da Ugo Rossi, che ora dovrà fare i conti con l'opposizione dell'istituzione regionale.
Rossi, in una nota diffusa dall'Ufficio Stampa provinciale, ad onor di cronaca ha precisato che la decisione riguarda solamente la sfilata, solitamente il momento più colorato della manifestazione con il rischio di qualche momento forse ritenuto "imbarazzante" a livello istituzionale, mentre gli altri, tanti, eventi verranno eventualmente valutati uno ad uno per ricevere il patrocinio provinciale. CLICCA QUI...
Lo stesso presidente Rossi ha la memoria corta visto che meno di due anni fa si trovò a firmare un documento che impegnava la Provincia contrastare il bullismo omofobico nelle sucole, dichiarando: "è giusto l'impegno delle istituzioni contro ogni forma discriminazione, sostenendo una battaglia che si combatte soprattutto sul fronte culturale; confido che la società trentina saprà dimostrare di essere in grado di affrontare la diverse sfaccettature della vita".
"Avanti tutta. Noi non ci fermiamo e andiamo avanti per organizzare un Dolomiti Pride che sia bello, colorato e inclusivo. Anche senza il patrocinio delle istituzioni provinciali" scrivono su facebook gli organizzatori. Manifestazioni di solidarietà arrivano da partiti, enti, associazioni vicini alle istanze del movimento per i diritti degli omosessuali.
Una su tutte la CGIL: "Le motivazioni con cui la Giunta provinciale ha negato il patrocinio al Dolomitipride ci vedono in profondo disaccordo. Il Pride e' un momento importante di visibilità per una comunità di donne e uomini che ha conosciuto e conosce anche oggi pesanti discriminazioni. Ricondurre questa comunità alle categorie dell'"esibizionismo" e del "folclore" e' inaccettabile. Esprimiamo la nostra solidarietà agli organizzatori del Pride. Il vero patrocinio sarà dato dai trentini". Questo il commento su facebook del segretario del sindacato Ianeselli.