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La stretta

I rave party diventano reato: il decreto Piantedosi

Reclusione da 3 a 6 anni per chi li organizza, con multe da mille a 10mila euro. Il ministro dell'Interno: "La norma farà da deterrente"

Prima stretta del nuovo del governo sui rave party. Dopo quanto accaduto a Modena a fine ottobre, il governo ha varato la prima stretta introducendo di fatto una nuova fattispecie di reato, inserendo nel codice penale l’articolo 434-bis: "Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica". Con la nuova norma, chi organizzare o partecipare ad un rave diventa un reato, con pene fino a sei anni di reclusione. Il pacchetto di norme prevede anche la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti necessari, l’obbligo del ripristino dei luoghi e l’utilizzo di intercettazioni per indagare sul reato.

Come ricorda Today, non si tratta del primo caso in cui il governo affronta la questione. Anche Luciana Lamorgese, precedente titolare del dicastero dell'Interno, aveva messo a punto una serie di norme, mai approvate, mirate a contrastare i rave party. Secondo il ministro dell'Interno Piantedosi il decreto rispetta i requisiti di necessità e urgenza a causa dell’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese: "Si tratta di eventi non solo pericolosi per le stesse persone che partecipano, ma molto dispendiosi per l'impiego di forze dell'ordine che ne consegue. Sono ora previste sanzioni significative e confidiamo che la norma possa costituire un deterrente".  In conferenza stampa Piantedosi, ha respinto le critiche di Giuseppe Conte sul mancato intervento del raduno fascista a Predappio: "Sono cose completamente diverse. Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni, sul rave c'era la denuncia del proprietario".

Decreto anti-rave: cosa prevede

Reclusione da 3 a 6 anni per chi li organizza, multa da 1.000 a 10mila euro e non solo. Ecco cosa prevede il testo del decreto:

  • 1. Dopo l'articolo 434 del codice penale è inserito il seguente: Art. 434-bis - Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica:  L’ invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione.
  • 2. All’articolo 4, comma 1, del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, dopo la lettera i-ter), è aggiunta la seguente: “i-quater) ai soggetti indiziati del delitto di cui all’articolo 434-bis del codice penale".

Alcuni dettagli ulteriori sono stati forniti dalla relazione illustrativa allegata alla nuova norma: "L'intervento normativo mira a rafforzare il sistema di prevenzione e di contrasto del fenomeno dei grandi raduni musicali, organizzati clandestinamente (c.d. rave party). I casi che si sono finora presentati hanno riguardato meeting, organizzati mediante un "passa parola" clandestino, realizzato attraverso il web e soprattutto attraverso i social network, che si sono tenuti in aree di proprietà pubblica o privata invase illecitamente dai partecipanti".

Fonte: Today

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