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Corridoio del Brennero, dubbi della minoranza sui fondi per l'opera

Conferenza stampa dei partiti di opposizione: "A Trento si rischia una cattedrale nel deserto, dov'è la Provincia?"

L'opposizione in consiglio provinciale torna alla carica sulla realizzazione del corridoio del Brennero. Il progetto, che interessa direttamente le città di Trento e Rovereto con la realizzazione delle circonvallazioni ferroviarie, prevede il quadruplicamento della linea ferroviaria Verona-Fortezza, per favorire il trasporto delle merci su rotaia (contemporaneamente abbattendo il trasporto su gomma) lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

In una conferenza stampa congiunta nel pomeriggio di giovedì 28 ottobre, la minoranza in consiglio provinciale ha fatto il punto sulle criticità dell'opera, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità economica. "Si tratta di uno dei temi più complessi e caldi che ci sono al momento sul territorio" esordisce l'esponende del Pd Alessio Manica, che sul tema ha anche proposto una mozione, poi bocciata.

"In questo momento ci vuole uno scatto in più - ha detto -, occorre accelerare le ipotesi progettuali anche sul resto del territorio trentino". L'accusa alla Giunta è quella di essere immobile, quando invece sarebbe importante "prendere in mano la regia del progetto per tutto il Trentino, e non solo per la città di Trento. Ma noi - continua Manica - ci siamo trovati davanti una sedia vuota, quella del presidente Fugatti. Abbiamo davanti un'opera che stravolgerà il territorio, e la maggioranza neanche si preoccupa di dibattere sul tema".

Un'operazione i cui costi, secondo i partiti di opposizione, non sono ancora chiari e definiti. Aspetto questo che rischierebbe di far perdere anche i fondi previsti per il progetto tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza: uno slittamento dei lavori infatti, farebbe perdere il finanziamento. Solo per la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento infatti, sono previsti circa 900 milioni di euro. Secondo il consigliere del Patt Michele Dallapiccola però, solo l'interramento della ferrovia a Trento costerebbe circa 1,5 miliardi. Senza considerare poi tutto il resto del tratto trentino, compreso tra Borghetto e Salorno. "Come è possibile - attacca Dallapiccola - promettere tante altre opere con il Pnrr se i soldi rischiano di finire tutti per il passaggio di Trento?".

Il rischio che vedono le opposizioni, come detto, è che si perda di vista il resto del territorio: nel suo intervento, il consigliere Paolo Zanella (Futura) ha chiesto chiarezza sui finanziamenti per il resto dell'opera: "Non è solo una questione paesaggistica ed ambientale, ma anche di sostenibilità economica. Il rischio è quello di bucare la montagna solo per fare la circonvallazione di Trento: una cattedrale nel deserto con impatto inimmaginabile anche sulla città".

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