La legge regionale che "legittima il conflitto di interessi"
Svp e Lega approvano una norma che consente ai sindaci di esercitare la professione di geometra o architetto nel comune che amministrano. Le opposizioni: "Una porcata"
Una norma che farà discutere. La maggioranza composta da Lega e Svp (con i voti di Forza Italia, Civica e Patt) in consiglio regionale ha approvato un emendamento di modifica al codice degli enti locali: da ora sarà possibile per i sindaci esercitare la professione di architetto, geometra, impresario edile, progettista, nel comune che amministrano. A patto che le deleghe in materia di urbanistica siano in capo ad un altro assessore. Un provvedimento che è già stato ribattezzato "Lex Griessmair", dal nome del sindaco di Brunico Roland Griessmair, che è anche ingegnere in uno studio urbanistico. Ora la norma sarà applicabile anche in Trentino.
Su tutte le furie le opposizioni, a comincare dal gruppo dei Verdi che definisce l'emendamento "una porcata. In barba al conflitto di interessi tra controllato e controllore, tra chi ha in mano il piano regolatore e chi necessita dell'edificabilità dei terreni, di permessi e concessioni. Un vulnus nel nostro ordinamento".
In questo caso, dicono i consiglieri Paolo Zanella e Lucia Coppola, "si è fatto cattivo uso dell'autonomia per legittimare il conflitto d'interesse, contravvenendo all'interpretazione eticamente e deontologicamente rigorosa data dalla sentenza della Corte di Cassazione e dal parere del Ministero degli interni su analoga normativa nazionale. Unici in Italia".
Forti critiche anche dal Partito democratico del Trentino, con il consigliere Alessio Manica che chiede al governo nazionale di impugnare la norma "e ci eviti così una brutta figura. Siamo diventati gli unici in Italia a legittimare il conflitto di interessi, usando l'autonomia per creare un privilegio".
