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confronti candidati al senato a borgo valsugana e mezzocorona

I confronti tra i candidati al Senato organizzati da www.lavalsugana.it e www.larotaliana.it a Borgo Valsugana l'8 febbraio ed a Mezzocorona il 16 febbraio

BORGO - «A caldo la sensazione è quella di aver ingenerato dubbi e domande sul voto del 24 e 25 febbraio»: così ha scritto Mattia Frizzera in merito alla serata di ieri sera con i 6 candidati senatori del Trentino orientale. Non potrei essere più d'accordo. E questa sensazione, oltre a pervadere me e il direttore (moderatore della serata insieme a Lucio Gerlin), viene soprattutto dalla platea accorsa all'auditorium di Palazzo Ceschi, che educatamente e pazientemente ha ascoltato tutte le esposizioni politiche senza, però, dimostrare particolari e marcati segni di apprezzamento per un candidato. Ma queste sono le considerazioni finali quindi, ora, ripartiamo dall'inizio.

La serata è iniziata con italica puntualità, tempo di far accomodare i candidati in rigoroso ordine alfabetico; da sinistra: Luigi Casanova di "Rivoluzione civile - Ingroia", Sergio Divina per il centro destra (PDL - Lega Nord), Bruno Donati di "MIR - Moderati Italiani in Rivoluzione", Andreas Perugini del "Movimento 5 Stelle", Giorgio Tonini per il centro sinistra autonomista (PD - UpT - SVP - PATT) e Stefano Valle di "Fare per Fermare il Declino". Primo giro tra i candidati per un breve condensato del pensiero politico di ognuno: Casanova ha a cuore l'ambientalismo, e punta su maggiori investimenti nella società civile; Divina, senatore uscente, rivendica il suo operato durante l'ultima legislatura; Donati, valsuganotto di Novaledo, si impegna a battagliare contro i disagi ambientali; Perugini sottolinea di essere l'unico vincitore di elezioni primarie, ed è contro la politica come business; Tonini è espressione delle forze attualmente al governo provinciale, e si candida nel collegio mai vinto dal centro-sinistra; infine Valle abita a Madrano, ed è entrato in politica perché stufo di non reagire alla brutta china presa dall'Italia.

Al secondo turno i candidati si sono ritrovati a rispondere alle provocazioni lanciate dal presentatore Lucio Gerlin, che è andato direttamente al cuore delle questioni spinose di ogni formazione politica presente sul palco. Il primo interpellato è stato Divina, che incalzato sul rapporto tra la Lega e Berlusconi ha ribadito i successi ottenuti dal Carroccio come l'abolizione dell'ICI e l'istituzione del federalismo, ora stravolti per colpa del Governo Monti. Donati, invece, ha confermato come il suo partito rientri appieno nella sfera del centro-destra, con i componenti che sono fuoriusciti dal PDL non per contrasti diretti con la persona di Silvio Berlusconi ma per dissapori nella gestione interna del partito. Proprio sulla questione delle espulsioni si è scaldato il grillino Perugini, convinto della bontà del Movimento 5 Stelle proprio per il coraggio di espellere i soci che si sono macchiati di qualche tipo di reato (a differenza, ha affermato, di PD e PDL). Tonini ha subito ribattuto rimarcando di essere lui stesso un dissidente all'interno del Partito Democratico, ed ha rispedito al mittente le accuse di mancata espulsione di personaggi compromettenti. Valle ha professato la propria filosofia liberale ed ha ripreso un commento de Il Sole 24 Ore, il quale afferma che i 10 punti programmatici del partito retto da Oscar Giannino siano i più realizzabili tra le proposte portate avanti dai diversi schieramenti. Casanova, il quale ha rigettato le accuse di conflitto d'interessi rivolte ad Antonio Ingroia, ha voluto ribadire il valore dei comitati, i quali sono completamente l'opposto dei tecnocrati di Monti.

A questo punto i presentatori hanno proposto un ipse dixit, e i candidati hanno cercato di commentare un'affermazione del proprio segretario o candidato premier. I commenti più "problematici" sono toccati ai due senatori uscenti, con Sergio Divina che avvalla Berlusconi nella sua famosa affermazione su Mussolini (ribadendo ancora una volta come lui, però, si senta più vicino a Roberto Maroni) e Giorgio Tonini impegnato a difendere Pier Luigi Bersani dall'accusa di voler mettere mano ai "privilegi" delle autonomie speciali.

Ultima parte: il question time con le domande dal pubblico. Due i macro-temi toccati, cioè l'etica da una parte e i problemi concreti dall'altra. Le domande sulla morale hanno puntato in particolare sul valore della vita e sulle politiche per la famiglia; l'Italia si trova indietro rispetto al resto d'Europa su questi temi, e lo sguardo di diversi candidati è verso la Scandinavia, dove è più incoraggiata l'occupazione femminile, esistono gli asili aziendali, viene contrastata la disoccupazione giovanile e vengono forniti servizi anche alle periferie. Quest'ultimo aspetto si ricollega al tema del de-potenziamento dell'Ospedale San Lorenzo di Borgo, molto a cuore agli abitanti della valle e materia di contrasto fra l'amministrazione provinciale e gli esponenti locali della Lega. Dalle parole dei candidati non è emerso un chiaro impegno in questo senso, ma sono tutti d'accordo con la razionalizzazione dei servizi nei nosocomi trentini. Tema dell'inquinamento con acciaieria e statale. Per la prima si fanno strada nuove idee di riconversione qualora il paventato acquisto della multinazionale con sede in Svizzera non offra le dovute garanzie, mentre per la seconda il progetto della Valdastico Nord divide ancora la politica ("SI" di Valle, Divina e Donati, "NO" di Perugini, "spostare su ferrovia" per Tonini e Casanova). Domandone finale di Frizzera su debito pubblico e spending review: tutti concordi nello sforzo per diminuire il primo almeno sotto la soglia del 100% del PIL, e ridurre drasticamente la spesa pubblica con l'obiettivo di avere risparmi consistenti.

Conclusione con uno sguardo sull'Europa; l'UE è il nostro futuro (in risposta all'esternazione di Erminio Boso), ma per tutti i candidati va rivisto il suo funzionamento. Come detto all'inizio, questa serata non ha dissipato i dubbi della gente e, dal mio punto di vista, a volte si sono confusi aspetti "generali" di politica nazionale con problemi "locali" (questi ultimi avranno sicuramente maggiore peso in vista delle prossime elezioni provinciali). Dubbi aumentati o dubbi chiariti che sia, era giusto che la popolazione avesse l'occasione di vedere in faccia il senatore della propria circoscrizione. La serata di ieri questo obiettivo lo ha sicuramente raggiunto.

MEZZOCORONA - Partecipato soprattutto dal punto di vista degli interventi del pubblico, l'incontro fra i sei candidati al senato per Trento, Rotaliana, Valli del Noce, dei Laghi e Cembra organizzato dawww.larotaliana.it.

Qui di seguito la cronca della serata moderata dai giornalisti Mariano Marinolli e Mattia Frizzera.

Sabato sera presso l'auditorium della Cassa Rurale di Mezzocorona si sono confrontati i candidati Giacomo Bezzi (Pdl-Lega), Lorenzo Cadrobbi (Fare per fermare il declino), Ezio Casagranda (Rivoluzione Civile), Franco Panizza (Centrosinistra autonomista), Alberto Sordo (Mir) e Cristiano Zanella (Movimento 5 Stelle).

Alla prima domanda sul «perché la gente dovrebbe votare il suo partito?» il giro di risposte parte conBezzi «come centro destra puntiamo su due questioni, il lavoro e i valori». Anche Cadrobbi parla di lavoro, evidenziando il problema dell'emigrazione dei giovani che devono cercare le opportunità all'estero. «Non è possibile che i nostri figli debbano andarsene per lavorare - dice - la nostra strada è per fermare questo declino».
Casagranda di Rivoluzione civile «dovete votare il nostro partito perché noi vogliamo contrastare l'ipocrisia dell'attuale classe politica e ci battiamo per difendere la costituzione».
Sordo del Mir sintetizza dicendo «il nostro è un programma diverso rispetto a tutti gli altri» e Panizzapunta sulla difesa dell'autonomia «la nostra è una coalizione forte e compatta. Con noi viene valorizzata l'autonomia speciale».
Zanella del Movimento 5 Stelle preferisce spiegare al pubblico in sala come si è formato il suo partito attraverso un video. «Noi siamo cittadini disdegnati da come sia stato gestito il pubblico fino ad oggi» aggiunge.

Le domande dal pubblico sono state numerose e hanno affrontato molti temi.
- AUTONOMIA. I sei candidati si sono espressi tutti in accordo sul mantenimento. Per Cadrobbi«l'autonomia deve essere liberale».
- SANITA'. «Quella del Trentino va abbastanza bene rispetto al resto d'Italia, ma si può sempre migliorare» è l'opinione comune. «Se andrò a Roma porterò il modello del Trentino» aggiunge Panizza.
- PENSIONI. L'opinione comune è che «bisogna intervenire». Si, ma come? Casagranda propone «il tetto massimo sulle pensioni che può arrivare fino a 5000 euro».
- UNIONI CIVILI. Nessuno si è espresso contrario alle unioni civili.
- LAVORO FEMMINILE. Arrivano proposte di asili aziendali, «tempo part time o per il papà o per la mamma» propone Sordo, «telelavoro» dice Panizza e «asili nido gratuiti» è la proposta di Zanella. Dal pubblico il suggerimento di «incentivi alle aziende per favorire l'apertura di asili aziendali».

- ECONOMIA, EVASIONE FISCALE e LAVORO.
Panizza «i nostri disoccupati (Trentini) sono la metà della media italiana. Lo stato italiano deve cambiare atteggiamento puntando l'attenzione sulle piccole-medie imprese che oggi sono quelle più penalizzate. Il fisco dovrebbe incentivare le aziende a pagare le tasse».
Cadrobbi «lo stato deve essere sburocratizzato. Il primo punto da affrontare è quello sulla riduzione del debito pubblico anche attraverso le dismissioni delle aziende pubbliche. Quello che noi abbiamo conteggiato (in un arco di tempo di 5 anni) è una riduzione del debito del 6%. Per quanto riguarda il lavoro quando un'azienda va in crisi il lavoratore deve essere tutelato. Inoltre si deve investire sull'innovazione».
Sordo «l'evasione va combattuta, e non si devono candidare coloro che hanno già delle condanne. La tassazione deve essere più equa».
Zanella «nel mercato del lavoro mancano le possibilità per coloro che "sono capaci". Per quando riguarda l'edilizia ad esempio, si deve dire stop alla cementificazione e riqualificare il patrimonio già esistente. Inoltre le imposte devono essere rapportate ai servizi».
Bezzi «andare avanti con quello che noi abbiamo già proposto, ovvero la riduzione del costo fiscale alle aziende, che assumono un giovane, per i primi 5 anni».
Casagranda «l'evasione fiscale deve essere trattata come un reato. Chi evade il fisco deve essere trattato come un uomo che ruba. Sul tema del lavoro il problema delle aziende sono le spese e il credito. I negozi ad esempio chiudono perché non riescono più a sostenere spese come l'affitto e le banche non danno più credito. Oggi inoltre servirebbero lavori qualificati. Ma se uno è precario come fa a qualificarsi?».

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