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Comunità di valle, la Provincia rischia la denuncia dalla Cgil

La selezione di personale finalizzata alla copertura dei posti di coordinatore del Settore pianificazione potrebbe costare caro a Piazza Dante, che potrebbe vedersi accusata di "repressione di attività sindacale"

La selezione di personale finalizzata alla copertura dei posti di coordinatore del Settore pianificazione delle Comunità di Valle, rischia di costare caro alla Provincia di Trento, che potrebbe beccarsi una denuncia per "repressione di attività sindacale".

La segreteria del comparto Funzione pubblica della Cgil, infatti, ha comunicato all'assessore Gilmozzi (responsabile proprio degli Enti locali e personale) e al dirigente Silvio Fedrigotti una sorta di ultimatum: o convocate le parti sociali per discutere sullo spostamento dei venticinque dipendenti coinvolti, oppure "in assenza di risposte si procederà senza ulteriori comunicazioni ad adire le vie giudiziarie per la repressione dell’attività antisindacale ed eventuale/contestuale segnalazione alla magistratura contabile", cioè la Corte dei Conti
 
Secondo il sindacato "i criteri per la mobilità del personale verso le Comunità di Valle devono essere concertati, ciò non è ancora avvenuto e pertanto ogni previsione di mobilità del personale tra gli enti in parola è da ritenersi arbitraria". Le parti sociali avevano chiesto un incontro all'assessore Gilmozzi qualche giorno fa, il 24 novembre, per discutere della questione. Ma ad oggi - dice il sindacato - "nessuna notizia è stata fornita alla scrivente Organizzazione sindacale". Di qui si è quindi passati ai fatti: ora la Provincia dovrà decidere, velocemente, come procedere.
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