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"Città svilita dai tagli. Ma la Regione è più florida che mai"

Se a Trento gli asili nido e gli autobus saranno più costosi, se avremo meno polizia locale a presidio del territorio, se il prezzo delle abitazioni salirà ancora, confermandosi tra i più cari d'Italia, vogliamo ricordare che sarà stato perchè il denaro dei contribuenti, anche quelli di Trento, è andato ad accrescere il cospicuo tesoretto della Regione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento dei consiglieri comunali di Trento Giovanna Giugni (Idv), Lucia Coppola (Verdi), Paolo Zanlucchi (Udc) e Dario Maestranzi (Leali). Secondo i consiglieri, che intervengono dopo l'approvazione del bilancio regionale, "Il ruolo fondamentale svolto dalla città viene svilito e, come spesso abbiamo sostenuto, il governo regionale/ provinciale si conferma interessato soprattutto alla propria sopravvivenza, piuttosto che al benessere reale dei cittadini"

Verrà il momento di approvare, per il comune capoluogo, il bilancio 2013 e, dopo aver letto del "tesoretto regionale" ci sentiamo in imbarazzo all'idea di dover deliberare altri sacrifici per i cittadini di Trento. Come chiamare, infatti, i tagli ai servizi e la necessità di aumentare alcune tariffe per far quadrare i conti del prossimo anno? A Trento, secondo le statistiche, si vive ancora bene, ma le famiglie sono in difficoltà e cresce il senso di smarrimento ed incertezza per il futuro dei figli e per la sicurezza del lavoro.I fallimenti  delle piccole e medie imprese commerciali e artigianali aumentano e i licenziamenti sono, purtroppo, sempre più frequenti. Come anche il lavoro precario. 
In un panorama tanto desolato, in cui sarà difficile chiudere a cuor leggero il bilancio del nostro Comune, sentiamo la necessità di manifestare tutto il nostro imbarazzo davanti all'enorme avanzo di bilancio registrato dalla Regione. Avanzo che transiterà , pro quota, anche nella nostra Provincia e andrà a finanziare le società partecipate. Si tratta della stessa Provincia che ogni giorno bacchetta i Comuni, che umilia il capoluogo tentando di sostituirsi al Consiglio comunale nelle scelte strategiche e stringe i cordoni della borsa quando si tratta di finanziare i servizi ai cittadini.
Se a Trento gli asili nido e gli autobus saranno più costosi, se avremo meno polizia locale a presidio del territorio, se il prezzo delle abitazioni salirà ancora, confermandosi tra i più cari d'Italia, vogliamo ricordare che sarà stato perchè il denaro dei contribuenti, anche quelli di Trento, è andato  ad accrescere il cospicuo tesoretto della Regione. Che spunta proprio alla vigilia di un anno doppiamente elettorale.
Il ruolo fondamentale svolto dalla città viene svilito e, come spesso abbiamo sostenuto, il governo regionale/ provinciale si conferma interessato soprattutto alla propria sopravvivenza, piuttosto che al benessere reale dei cittadini. Non è questa l'autonomia nella quale nonostante tutto crediamo ,che deve ripartire in maniera ideale , ma anche concreta, soprattutto dalla libertà e dall'autonomia dei singoli comuni. 
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