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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Aeroporto di Verona, Fratelli d'Italia rilancia l'idea del collegamento diretto col Trentino

La consigliera provinciale Ambrosi propone una mozione per la realizzazione di una variante della linea ferroviaria in vista delle Olimpiadi invernali del 2026

Fratelli d'Italia rilancia l'idea di un collegamento ferroviario diretto tra il Trentino e l'aeroporto Catullo di Verona. La prospettiva è quella delle Olimpiadi invernali del 2026, anche perché alcune competizioni (salto con gli sci, pattinaggio su ghiaccio, sci di fondo) saranno ospitate proprio in Trentino. Ma l'infrastruttura potrebbe fungere, secondo gli esponenti di Fd'I anche da trampolino per l'economia.

Ad oggi, ricorda il partito in una nota firmata dalla consigliera provinciale Alessia Ambrosi, chiunque intenda raggiungere il Trentino dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona (o contrario) utilizzando i mezzi pubblici lo può fare solamente servendosi del bus navetta fino alla stazione di Verona Porta Nuova oppure raggiungendo la stazione ferroviaria di Dossobuono (che dista all'incirca 3 km dallo scalo aeroportuale) per poi cambiare treno a Verona.

Secondo la consigliera Ambrosi, il collegamento ferroviario diretto favorirebbe il decremento del traffico di automobili, oltre che la logistica del trasporto merci, andando così a generare anche delle ricadute positive per l'export del territorio trentino.

Il progetto in cantiere già c'è: era stato redatto da Rfi nel 2003, e prevede la realizzazione di una variante della linea ferroviaria Verona-Mantova-Modena a doppio binario fino a Villafranca di Verona e di una stazione ferroviaria ipogea collegata all’aeroporto mediante ascensori e tapis roulant, che permetterebbe dunque di deviare dalla fermata di Dossobuono.

"È dunque fondamentale - conclude la Ambrosi annunciando di aver proposto una mozione - che anche la Provincia di Trento faccia sentire la propria voce per chiedere al Mit ed Rfi di dare tempestiva attuazione al collegamento ferroviario dell'aeroporto di Verona in modo che possa essere operativo per l’inizio delle Olimpiadi invernali del 2026. Si tratta di un’opera di straordinaria rilevanza strategica per il Trentino, non possiamo permettere che il collegamento ferroviario diretto con il Catullo venga accantonato un’altra volta".

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