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Circonvallazione

Inquinanti nell’ex Sloi: i No Tav vanno sotto al Comune

Annunciato il presidio per il 28 marzo in occasione del consiglio comunale. La richiesta: “Bloccare la bonifica di Rio Lavisotto”

“Parlano chiaro le analisi, recentemente pubblicate, relative agli inquinanti emessi dai lavori di bonifica del Rio Lavisotto. Si tratta del cantiere che è partito alla fine dello scorso agosto nell’ex Sloi e Carbochimica. Secondo i dati ufficiali i superamenti delle soglie di sicurezza sono stati registrati costantemente a partire almeno da ottobre 2022, fino agli ultimi rilievi di gennaio 2023, e riguardano sostanze come benzene, naftalene, acenaftilene, fenantrene, fluorantene, pirene, oltre che il piombo”.

A lanciare l’allarme è il comitato No Tav Trento. Ed è proprio per alzare la voce sul tema degli inquinanti che i militanti annunciano una manifestazione per martedì 28 marzo: “Non siamo cavie da laboratorio e pretendiamo che le bonifiche vadano fatte con modalità ispirate al principio di precauzione”. Per i No Tav la bonifica in corso deve essere stoppata almeno fino a quando non ci saranno garanzie reali per la salute della cittadinanza.

Il presidio sarà in via Belenzani alle 18, di fronte alla sede municipale. Una scelta non certamente casuale, poiché i No Tav si riuniranno proprio in occasione del consiglio comunale per chiedere lo stop alla bonifica del Lavisotto e, contestualmente, uno stop immediato al progetto della circonvallazione.

Intanto, sulla vicenda, è intervenuta anche la politica, con la consigliera provinciale Katia Rossato (Fratelli d’Italia) che ha commentato così: “C'è anche preoccupazione per il possibile mancato rispetto delle norme relative alla sicurezza sul lavoro se gli addetti ai lavori non fossero dotati di efficienti mezzi e dispositivi di protezione personale, come da più fonti segnalato, esponendo gli stessi a rischio sanitario per inalazione di sostanze potenzialmente pericolose. L’auspicio è che si verifichi tempestivamente la situazione segnalata e si ponga, eventualmente, immediato rimedio alla diffusione in atmosfera di odori e sostanze non autorizzate, si verifichino le possibili ripercussioni a carico della qualità dell'aria tenendo in considerazione gli eventuali danni per la salute della popolazione e si controlli la corretta applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro”.

Dalla Provincia, però, arrivano ben altre considerazioni, con le strutture tecniche che affermano: “Parlano chiaro le analisi recentemente trasmesse al Ministero e peraltro rese pubbliche. Queste analisi, contrariamente a quanto espresso da alcune associazioni, non evidenziano alcuna significativa criticità per la qualità dell’aria della zona dei cantieri. Una loro corretta lettura esclude che vi siano, o vi siano state, situazioni o momenti durante i quali i valori di concentrazione di tutti gli inquinanti analizzati abbiano anche solo avvicinato livelli potenzialmente dannosi per la salute dei lavoratori, delle persone residenti nelle vicinanze del cantiere e in generale per l’ambiente”.

Appa, poi rilancia così: “Se le analisi che vengono effettuate con la prevista e necessaria puntualità e accuratezza avessero dato evidenza, o la dovessero dare in futuro, di situazioni di potenziale rischio per la salute della popolazione e in generale dell’ambiente, come nostro compito e dovere, informeremmo tempestivamente le Autorità sanitarie (Apss e Comune) e il Ministero competente, per consentire l’adozione dei necessari provvedimenti volti all’immediata sospensione delle lavorazioni e la contestuale individuazione di misure di contenimento diverse e ulteriori prima di consentirne la ripresa”.

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