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Barzon: "La miglior cura per l'antisemitismo è un viaggio in Israele"

Di seguito la lettera di riflessione del Presidente nazionale di TeamAutonomie Young, Lorenzo Barzon

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Di seguito la lettera di riflessione del Presidente nazionale di TeamAutonomie Young, Lorenzo Barzon

"Dopo una lunga riflessione ho deciso di partire per Israele. Combattuto, lo ammetto, ma determinato, ho vinto la paura del viaggio e ho preparato la valigia. Tante sicuramente le notizie e gli elementi per non poter dire di essere partito serenamente: è innegabile infatti che la situazione raccontata dai media non è delle più semplici e sicure. Ma chi o cosa, vi domanderete, mi ha fatto vincere questa paura? Semplice, riassumibile in una sola parola: VERITA'. Da quando sono bambino, nulla per me è più importante della ricerca della verità.
Dopo mesi di notizie su giornali, televisione e radio con notizie confuse, girate, definiamole “strane”, ho deciso di andare a vedere con i miei occhi che cosa succede in Israele.
Avevo ragione. La situazione non è decisamente quella che ci vogliono fare apparire. Visitati i confini di tutto lo Stato di Israele, conosciute le comunità mussulmane, cristiane, ortodosse e perfino circasse che abitano in quella terra assieme agli ebrei mi sento di dire che è palese che l’immagine di Israele voglia essere influenzata negativamente dalla gran perte (per non dire tutti) dei mezzi d'informazione italiani. Notizie con titoli completamente ribaltati sono all’ordine del giorno. Chi mi conosce sa che sono un ragazzo molto pragmatico; Vi faccio quindi un esempio pratico di cosa intendo. Un ragazzo musulmano prende un coltello, esce di casa e si reca attraversando una semplice via di Gerusalemme, passando da una parte all’altra della città, da un soldato israeliano per accoltellarlo. Avviene quindi uno scontro e rimane ucciso. Quale sarà il titolo del giornale sulla notizia? “SOLDATI ISRAELIANI UCCIDONO GIOVANE PALESTINESE”. Sicuramente poi nell’articolo verra riportato il perché questo soldato è stato costretto ad uccidere, verra spiegato che si trattava solo di legittima difesa. Ma nel frattempo, il lettore distratto (la gran parte di noi) che lavora, che non ha molto tempo e si limita a sfogliare il giornale leggendo i titoli assieme ad un caffè, rimarrà con l’idea che i soldati israeliani si divertano ad uccidere ragazzini palestinesi. Perché non si cerca di capire cosa porta un ragazzino di soli 16 anni a prendere in mano un coltello per andare in contro, consapevolmente, alla morte? E così accade su tutti gli altri media, per tantissime altre questioni. Mi domando dunque: perché? Non è forse da considerare il tentativo continuo di influenzare negativamente le masse come una forma di antisemitismo? Non ci stupiamo se poi a Milano un’uomo, con la sola colpa di indossare una Kippa viene preso a coltellate fuori da un ristorante Kosher. Non ci stupiamo se questo episodio sarà, tragicamente, solo l’inizio di una lunga serie. L’antisemitismo è più vivo che mai. La mia soluzione per combatterlo? Andate in Israele, conoscete gli israeliani, la loro storia, la loro cultura. Nessuna persona intelligente, dopo aver fatto questo, potrebbe provare odio per loro. Tutti abbiamo il dovere morale di stare dalla parte di Israele, perché significa stare dalla parte di noi stessi, perché le libertà si sono sempre difese sotto le mura di Gerusalemme."

Lorenzo Barzon 

Presidente Team Autonomie Young 

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