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Banche: dopo Olivi e Dellai la Lega invoca leggi speciali

Il senatore Divina: "Pare che abbiano più interesse ad investire in titoli di Stato che non a prestare denaro a chi lo richiede. Se le cose continueranno, servirà una legge speciale che le obblighi a fare il proprio mestiere"

"Pare che le banche abbiano più interesse ad investire in titoli di Stato che non a prestare denaro a chi lo richiede. Se le cose continueranno in questo modo, servirà una legge speciale che obblighi le banche a fare il proprio mestiere, ossia prestare denaro dopo averlo raccolto dai risparmiatori".

Lo afferma il senatore Sergio Divina (Lega Nord), secondo cui "è gravissimo il fatto che sempre più istituti di credito rifiutino prestiti ad imprese, aziende e privati, per il sol fatto che comportano un minimo di rischio, e preferiscano, dopo aver raccolto i risparmi (remunerati spesso meno dell'1%), investirli a loro volta in titoli che rendono oltre il 7% senza alcun rischio, e venendo meno al proprio ruolo istituzionale del fare credito".
 
"Se le banche non fanno più le banche - conclude il parlamentare trentino -, chi si può sostituire a queste nelle funzioni del soddisfare chi ha bisogno di credito?".
 
Un intervento che segue quello simile, ma di sponda politica opposta, fatto dall'assessoare Alessandro Olivi e dal governatore Lorenzo Dellai a proposito della scarsa propensione degli istituti di credito a concedere mutui. In particolare il l'assessore all'industria aveva detto che la Provincia rinnova i prestiti alle imprese per abbassare il peso degli interessi sui mutui, ma le banche non sempre li concedono.
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