Sanità: seduta calda in consiglio e "spuntano" sei nuovi anestesisti
Seduta calda in consiglio provinciale per le comunicazioni della Giunta sulla riduzione del servizio notturno e la chiusura dei punti nascita negli ospedali periferici. L'assessore Luca Zeni ha annunciato l'assunzione di sei nuovi anestesisti
Con sei nuovi anestesisti si riuscirà a riaprire quanto prima i servizi di pronto soccorso, sospesi neglio ospedali periferici di Tione, Arco, Borgo e Cavalese, nelle giornate di sabato e domenica. E' la novità comunicata dall'assessore Luca Zeni nel corso della seduta particolarmente "calda" di oggi pomerigigo in consigllio provinciale dedicata alla sanità. I sei anestesisti in questione, ha spiegato Zeni, non rientrano tra le nuove assunzioni per le quali la Giunta ha stanziato, all'indomani dell'entrata in vigore delle nuove norme sui turni di lavoro, 9 milioni di euro.
Sono sei assunzioni derivanti da bandi precedenti. Le minoranze insorgono accusando assessore e Giunta di essere stati colti alla sprovvista da una legge che si aspettava da anni. "Si aspettava anche la deroga" insiste Kaswalder (Civica Trentina) oppure "si è voluto proseguire il piano di chiusure avviato da Rossi quando era assessore alla sanità" sostiene Fugatti (Lega Nord). "Le forme di flessibilità preoccupano, andare a cercare scappatoie non è una strada adeguata, non vorrei essere il paziente che viene operato da un chirurgo alla 49esima ora di lavoro" ha detto il consigliere del Movimento Cinque Stelle Filippo Degasperi.
Nuovi anestesisti a parte resta il problema dei punti nascita, chiusi dalle 18.00 alle 8.00. Una questione spinosa perchè riguarda emergenze in un certo senso "prevedibili", ma la decisione, ha detto Zeni, spetta all'ostetrica, che può indirizzare la partoriente verso gli ospedali di Trento, Rovereto e Cles, dove il servizio è garantito sulle 24 ore, oppure fare appello alla"flessibilità" invocata anche dal direttore dell'azienda sanitaria Flor. "Se l'operazione è in corso medici e infermieri si fermano annche oltre il turno, è così che vanno le cose negli ospedali" conclude l'assessore.