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Alpini ancora strumentalizzati per la propaganda elettorale a Bolzano

Successe per le provinciali con il candidato di destra, questa volta è il sindaco del PD a far infuriare gli alpini che ribadiscono: "Siamo un'associazione apartitica, i nostri valori sono patrimonio collettivo"

Alpini strumentalizzati per propaganda elettorale, questa volta insorge l'Ana nazionale. Succede a Bolzano, città di tensioni naizonaliste e separatiste, e succede, immancabilmente, in campagna elettorale. La volta scorsa l'utilizzo del cappello alpino da parte del candidato di Unitalia (partito affiliato alla Fiamma Tricolore) Donato seppi fece infuriare il presidente degli alpini trentini Pinamonti che definì il cappello alpino "sacro". Era la viglia delle provinciali 2013, ora la storia si ripete, a sinistra, con le comunali del 10 maggio.

Bolzano sono comparsi manifesti elettorali del sindaco Luigi Spagnolli, ricandidato con il Partito democratico, con una foto dell'adunata del 2013 a Bolzano e la scritta "Scommessa vinta!". Da destra o da sinistra gli alpini non ci stanno ad essere, come si dice, "tirati per la giacchetta": questa volta ad entrare nel merito della questione è l'Ana nazionale che ribadisce: "L'Associazione nazionale alpini è impegnata nella difesa di valori umani, patriottici e sociali che non possono essere considerati patrimonio esclusivo di singoli partiti. E' deplorevole l'uso strumentale di simboli, immagini ed altro riguardanti gli alpini per scopi di propaganda, l'Ana pur non avendo strumenti legali dissente e disconosce quanti si prestano, violando le indicazioni statutarie, a giochi di partito".

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