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Accordo finanziario con Roma: le reazioni in consiglio provinciale

Diverse le reazioni oggi in consiglio provinciale alla notizia di un raggiunto accordo tra lo Stato e le province autonome di Trento e Bolzano. "Aspettiamo di sapere domani dal presidente Rossi i dettagli ma il punto fondamentale per me è che ora c'è la certezza delle risorse, almeno fino al 2023" commenta il consigliere Manica (PD). Non tutti sono dello stesso avviso: all'interno della maggioranza Kaswalder (Patt) è molto negativo: "io non capisco, c'era l'accordo di Milano, dove era previsto che il 90% del Pil rimanesse alle province, ora non so a che cifre potremo arrivare, forse al 60%".

"Un disastro" per Bezzi (FI) che ipotizza tagli del 25% rispetto alle risorse attualmente a disposizione del governo locale, mentre Fugatti (LN) avanza sospetti su "una sorta di clausola anti-default che è un'incognita importante, sostanzialmente all'aumentare dello spread verranno richieste risorse maggiori. Parla di "svendita dell'autonomia" il consigliere Degasperi (M5S): "trasferire il 30% delle risorse provinciali da Trento a Roma vuol dire svuotare la nostra provincia, avrà le competenze ma non le risorse per gestirle". 

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