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Morte della volpe di Laives. Enpa: le province autonome inadempienti sul soccorso alla fauna devono dotarsi dei centri di recupero animali selvatici

Enpa è pronta a costituirsi parte civile, qualora venga appurata la responsabilità del guardiacaccia nella morte della volpe. Inoltre le Province Autonome inadempienti sul soccorso alla fauna devono dotarsi dei Centri di Recupero Animali Selvatici

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

"Dunque nella Provincia Autonoma di Bolzano il soccorso agli animali selvatici si fa con le uccisioni? È quello che si domandano i cittadini e su cui l'Enpa vuole fare piena chiarezza, dopo la morte di una volpe ferita, soccorsa da due signore e probabilmente soppressa da un guardacaccia. È tempo di verificare le modalità di intervento per il recupero e il soccorso degli animali feriti. Perché la legge 157/1992 parla chiaro, gli animali feriti "devono" essere soccorsi; i legislatori sono intervenuti in seguito per modificare anche il Codice della strada, per stabilire responsabilità e modalità di intervento, affinché nessun animale debba rimanere abbandonato a morire fra le sofferenze, oppure venga ucciso in maniera crudele, magari dettata dal fatto che in Alto Adige e in Trentino mancano i CRAS in cui poter ricoverare i selvatici feriti o in difficoltà. In Trentino esiste solo il CRAS LIPU, che si occupa di avifauna e da poco tempo anche di ricci. Invece che spendere centinaia di migliaia di euro per creare prigioni per gli orsi (e in futuro anche per i lupi), è il caso che le due Province autonome di Bolzano e Trento adempiano ai propri dovere e realizzino i CRAS: gli animali hanno il diritto di essere soccorsi e i cittadini sensibili, che provano a soccorrerli e si rivolgono alle istituzioni per aiuto, hanno diritto a trovare risposte! L'uccisione di una volpe ferita, rinvenuta a Laives (BZ) da due signore che hanno cercato per ore, inutilmente, di portarle soccorso, ci fa capire che in Trentino Alto Adige Südtirol non c'è ancora una politica adeguata per la tutela della fauna selvatica e della biodiversità. Ma non c'è spazio neppure per la civiltà, se è vero - come sembra dal video diffuso - che l'animale è stato ucciso con modalità cruenta, tanto da sconvolgere le due soccorritrici, e senza far intervenire il veterinario per accertare se potesse essere salvata e re-immessa sul territorio. Se un animale ferito non può essere salvato e deve venir soppresso, la legge prescrive che avvenga in maniera eutanasica, evitando le sofferenze: persino i carnefici erano più pietosi, perché facevano sì che la morte avvenisse nella maniera più veloce e indolore possibile. Qui sembra si siano intrecciate l'insensibilità umana da una parte e l'inefficienza delle istituzioni dall'altra. (Ricordiamo anche il caso dello sciacallo dorato, trovato in difficoltà, sempre nel territorio di Laives, recuperato sembra da un guardiacaccia del luogo e misteriosamente scomparso: tanto che la forestale aveva aperto un'indagine). ENPA è pronta a costituirsi parte civile, qualora venga appurata la responsabilità del guardiacaccia nella morte della volpe, perché è necessario fare chiarezza su un evento che potrebbe costituire un grave reato, e si dovranno verificare le responsabilità delle Istituzioni pubbliche, perché le leggi valgono per tutti: gli Enti pubblici non godono di esenzioni dal loro rispetto, anzi dovrebbero rappresentare un esempio da seguire!" Per ENPA del Trentino la presidente dr. Ivana Sandri

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