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Passi dolomitici: nessun limite alle auto nell'estate post-covid

Quella 2020 non è di certo l'estate giusta per pensare al problema del traffico sulle Dolomiti. Si punta alla mobilità sostenibile ma è tutto rimandato

L'estate 2020 non è di certo l'estate giusta per pensare a divieti di accesso, o comunque limitazioni al traffico, sui passi dolomitici. Per gli ambientalisti si rischia di buttare al vento un difficile percorso intrapreso da dieci anni a questa parte che solo negli ultimi anni aveva portato a parziali limitazioni. Quest'anno a "limitare" il traffico ci ha pensato il covid: in questi finesettimana sono circa 1500 i passaggi registrati dalle telecamere sui principali passi, contro i circa 6500 dell'estate scorsa. 

Insomma, con la stagione in parte compromessa dall'emrgenza, non è certo il caso di mettere, letteralmente, i bastoni tra le ruote ai turisti. Al massimo si pensa ad incentivare la mobilità alternativa, in particolare il trasporto pubblico. Questo il messaggio uscito dall'incontro tenutosi a Selva di Val gardena tra i sindaci e gli assessori dei tre territori coinvolti: Trentino, Alto Adige e Veneto.

Per il Trentino l'assessore al Turismo Roberto Failoni ha parlato della "grande scommessa", quindi al futuro e non certo al presente, di "creare una mobilità alternativa, in grado di portare benefici al territorio e di dare al turista la sensazione di vivere la montagna in maniera diversa". Si è anche accennato alla vecchia idea, mai accantonata, di istituire un pedaggio anziché limitare gli accessi.

Secondo un sondaggio realizzato la scorsa estate il 39% dei 1600 turisti intervistati si è espresso a favore di un pedaggio per l’accesso ai passi allo scopo di poter meglio garantire la tutela della flora e della fauna locale; il 18% ha affermato di non essere in grado di esprimere un parere; il 27% ha risposto “forse” ed il 16% era contrario.

Ma, appunto, la scorsa estate non è paragonabile a questa. Nel frattempo, però, sia il Trentino che l'Alto Adige hanno preso provvedimenti, a livello di amministrazioni locali, per limitare gli accessi a due luoghi simbolo del territorio: il lago di Tovel ed il celeberrimo lago di Braies. Nel primo caso lungo la strada di accesso sono stati realizzati diversi parcheggi a pagamento, oltre alla possibilità di utilizzare un bus-navetta; nel secondo caso è stato anche previsto l'accesso gratuito su prenotazione per chi soggiorna in valle, in modo da evitare il turismo "mordi e fuggi". 

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