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Parco della Lessinia: dopo la marcia dei 10.000 Zaia, infuriato, chiede uno 'stop'

Prima vittoria, a quanto pare, per i manifestanti che domenica scorsa hanno percorso i prati della Lessinia sotto la neve contro la riduzione del Parco

Prima vittoria per la marcia dei 10.000 in Lessinia contro il progetto di riduzione dei confini del parco, caso unico in Italia. La mobilitazione dello scorso weekend sembra aver messo in serio imbarazzo il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha messo in "stand by" la proposta dei consiglieri leghisti Stefano Valdegamberi, Alessandro Montagnoli ed Enrico Corsi.

La proposta prevede di ridefinire i confini del parco regionale togliendo circa 2.000 ettari di area protetta in zone marginali del parco. Un'ipotesi contro la quale sono state da subito sollevate feroci polemiche da parte degli ambientalisti ma non solo: PD e Movimento 5 Stelle hanno da subito sposato la causa di chi riteneva scellerata la riduzione del parco.

Le foto della marcia di protesta, incorniciata da una suggestiva nevicata, hanno fatto il giro del web. Una lunga fila di manifestanti percorre i pascoli innevati della Lessinia per manifestare il più totale dissenso nei confronti della proposta, e forse ance grazie a quelle foto il caso è diventato nazionale costringendo Zaia ad una precipitosa retromarcia. 

Secondo un retroscena riportato dalla testata Verona Sera il presidente Luca Zaia sarebbe infuriato per come la vicenda sia stata portata avanti e pare che la proposta dei tre consiglieri regionali abbia subito uno stop. Il testo dovrà essere riesaminato dalla Comunità del Parco della Lessinia e poi eventualmente tornerà in Regione per essere approvata o respinta.

Il Partito Democratico incalza: "è dal 2016 che la Regione Veneto «prova a scardinare il Parco della Lessinia, riducendo l'area protetta - scrive la consigliera Anna Maria Bigon - Davvero Zaia vuole farci credere che lui era all’oscuro di tutto?". Il consigliere del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco si rivolge direttamente al presidente: "non vogliamo credere che davvero tu voglia che il Veneto abbia il triste primato di prima regione che per coprire le difficoltà di gestione, riduce i parchi - scrive Brusco a Zaia -. Anche tra chi ti sostiene c'è chi se ne sta rendendo conto". 

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