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Con la nevicata gli orsi sono andati in letargo

letargo posticipato per la mitezza di novembre, ma la prima nevicata ha spinto gli orsi nelle tane

Il novembre particolarmente mite che si è appena concluso, per lasciare spazio ad un inizio dicembre all'insegna della neve e del maltempo, ha portato gli orsi trentini a "posticipare" il letargo. Come vuole l'antico detto "da santa Bibiana, l'ors el và 'n tana". La data del proverbio è quella del 2 dicembre, giorno in cui la neve ha fatto il suo primo trionfale ingresso nella stagione invernale in Trentino.

La mitezza del mese precedente, con l'altrettanto proverbiale "estate di san Martino", ha anche determinato l'abbondanza di semi di faggio: le "faggiole", molto appetitose per gli orsi. "Si sono registrate segnalazioni relative a nuclei formati da femmine e piccoli dell’anno, impegnati ad alimentarsi su faggiola. A differenza delle femmine gravide, che per prime tendono a raggiungere i siti di svernamento, non è raro che le femmine con prole, se favorite dalla disponibilità di cibo e da condizioni meteorologiche e ambientali favorevoli, prolunghino l’attività anche ben oltre la fine di novembre" spiega il Servizio Foreste e Fauna. Dopo la nevicata di inizio dicembre il letargo è sicuramente iniziato. La fase di letargia, mediamente, dura fino a marzo. 

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