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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Da tutta Italia a Trento per gli orsi. Le attiviste: «Presto o tardi smonteremo quella gabbia»

Le attiviste hanno attraversato la città in direzione del palazzo della Provincia Autonoma, per manifestare il loro dissenso verso quella che definiscono «l'ottusità della Giunta Fugatti, responsabile delle catture e con potere di vita o di morte sugli animali oggi rinchiusi e anche su quelli attualmente liberi, che rischiano l'abbattimento»

Da tutta Italia a Trento per la seconda manifestazione nazionale della campagna #StopCasteller di sabato 10 aprile. Dopo  la diffusione del video girato da alcuni attivisti, centinaia di persone da tutta Italia sono scese in piazza, accomunate dal sentimento di sdegno per le "terribili condizioni dei tre orsi rinchiusi nel carcere di massima sicurezza del Casteller" e per esprimere contrarietà alle posizioni della Giunta Provinciale da loro ritenute assurde. «Il video sulle condizioni in cui sono detenuti gli orsi ha fatto crescere l'indignazione e il desiderio della loro liberazione. Presto o tardi smonteremo quella gabbia» hanno affermato le attiviste. «La Provincia autonoma non può avere il potere di vita o di morte sugli animali oggi rinchiusi e su quelli liberi, che rischiano l'abbattimento. Saremo a fianco degli orsi finché la loro persecuzione non finirà».

Manifestazione in piazza #StopCasteller

Le attiviste hanno attraversato la città in direzione del palazzo della Provincia Autonoma, per manifestare il loro dissenso verso quella che definiscono «l'ottusità della Giunta Fugatti, responsabile delle catture e con potere di vita o di morte sugli animali oggi rinchiusi e anche su quelli attualmente liberi, che rischiano l'abbattimento». Nessuno slogan semplicistico quale "trentini assassini" e nessun ingenuo invito al boicottaggio dei prodotti locali: al contrario, è stata una mobilitazione che ha preso vita dal territorio e che, negli scorsi mesi, ha visto diverse iniziative locali, l'ultima appena una settimana fa con "l'ingabbiamento" simbolico dell'orso berlinese sulla rotatoria del ponte di San Lorenzo. 

«Chi oggi è sceso in piazza» hanno dichiarato le attiviste del Centro Sociale Bruno e di Assemblea Antispecista «lo ha fatto "al fianco degli orsi". La grande sete di libertà e autodeterminazione dimostrate dall'orso denominato M49, con le sue due rocambolesche fughe dal carcere del Casteller, resta, a distanza di mesi, forte. Vederlo rinchiuso in quelle condizioni ha fatto crescere l'indignazione e il desiderio della sua liberazione insieme agli altri orsi prigionieri».

«Rispediamo quindi al mittente la categoria di "orso problematico"» hanno continuato le attiviste «perché ad essere realmente problematici sono invece l'arroganza della Giunta leghista e, più in generale, l'idea diffusa che il mondo, l'ambiente e gli animali siano a totale disposizione dell'essere umano. Questo si esprime in un modello di gestione del territorio che cementifica e inquina, in nome del turismo di massa e del profitto di pochi. Un modello totalmente anacronistico e sbagliato, la cui incompatibilità con questo nostro tempo dovrebbe risultare ormai evidente dopo il recente inverno trascorso senza turismo, che ha lasciato a casa tantissimi lavoratori e lavoratrici».

Le attiviste hanno anche lanciato un appello alla stampa affinché diventi parte attiva nella diffusione di buone pratiche, per una migliore convivenza con l'orso e con il lupo, «evitando articoli allarmanti nei quotidiani che mostrano alle persone un immaginario infondato, dove l'orso è dipinto come un pericolo per l'incolumità delle persone, minando un lavoro di condivisione e conoscenza che molti formatori e naturalisti trentini stanno provando a costruire, in ore di lavoro, anche nelle le scuole». Le stesse ribadiscono alla Provincia la promessa fatta lo scorso 18 ottobre, quando un corteo altrettanto determinato abbatté decine di metri della rete esterna della struttura del Casteller: «presto o tardi smonteremo quella gabbia».

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