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Green Imer / Fraz. Maso Vederna

Jeep fuori dai percorsi, danni ai pascoli. Il Comune di Imèr esprime "profonda delusione"

Il raduno delle polemiche continua a far discutere. Il consiglio comunale di Imèr approva all'unanimità un documento di denuncia

"Imer merita più rispetto": è questo la richiesta che esce a gran voce dal comune del Primiero, che haapprovato all'unanimità una mozione proposta dall'assessore Daniele Gubert in seguito al raduno di Jeep organizzato, tra polemiche ma anche slanci entusiastici da pate degli operatori economici, nel vicino comune di Primiero - San Martino di Castrozza.

Ad un mese dalla conclusione della manifestazione le polemiche dunque non si placano. Nel documento approvato dal Consiglio comunale, ed inviato per conoscenza alla Comunità di Valle, si citano episodi di danneggiamento e mancato rispetto delle regole su aree pubbliche del territorio comunale di Imer.

Ecco cosa hanno lasciato le Jeep sulle Dolomiti

Il Comune lamenta di non essere stato coinvolto nelle scelte riguardo alla manifestazione. Qualche esempio: la richiesta di autorizzazione per il percorso delle jeep prevedeva anche la salita fino alla Croce degli Alpini, in Val Noana, nel territorio comunale di Imer. Ma questo è nulla: nel documento si parla di danni a pascoli pubblici in località Malga Agnerola.

Divieti non rispettati: "Abbiamo pagato, siamo assicurati"

Il conduttore della malga ha infatti chiamato il Custode Forestale di Imer segnalando diversi fuoristrada che uscivano dal percorso segnato, tanto da costringere gli uomini dell'Ufficio distrettuale forestale ad intimare agli stessi piloti di rimanere sul tracciato previsto. "Il divieto di accesso a percorsi illegali veniva ampiamente disatteso una volt che i titolari della vigilanza facevano ritorno a valle" scrive Gubert.

Nel testo si legge che la risposta fornita dai piloti alla guida delle jeep è sempre la stessa: "abbiamo pagato per partecipare, ci hanno detto che la manifestazione è assicurata per danni a terzi". Danni involontari, forse, ma è ben diverso il caso di danni volutamente provocati, come i solchi profondi mezzo metro su pascoli al di fuori del percorso, sul monte Vederna. Nel documento non si parla di una richiesta danni, non almeno in termini economici, ma di una "profonda delusione" espressa all'unanimità nei confronti della manifestazione. Che non può essere ricompensata con un risarcimento.

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