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Energia

Dal 1° maggio i condizionatori non potranno scendere sotto i 25 gradi

La nuova regola introdotta dal decreto bollette vale per gli edifici pubblici e rimarrà in vigore anche dopo l'estate: in inverno non si potrà salire sopra i 21 gradi

Tra 10 giorni scattano multe per chi vuole mantenere gli ambienti troppo freschi in vista dell'estate. Lo prevede un emendamento al decreto Bollette, voluto da due parlamentari pentastellati (Angela Masi e il capogruppo alla Camera Davide Crippa) per far fronte da un lato al caro energia e dall'altro provare a limitare in qualche modo il consumo di gas.

Le nuove regole entrano in vigore il primo maggio e valgono in tutti gli edifici pubblici. In base all'emendamento approvato, la temperatura media del condizionatore in tutti gli edifici pubblici non potrà essere inferiore ai 27 gradi, con due gradi di tolleranza. Di fatto il limite reale è quindi 25 gradi. Non vale ovviamente per le case private, ma solo per pubblici uffici, scuole e sedi di enti locali. L'emendamento esclude solo ospedali, case di cura e tutto ciò che riguarda la sanità pubblica.

La regola non è prettamente estiva: resterà in vigore fino al 31 marzo del 2023. Viene già fissato per l'appunto un limite per il periodo invernale: non si potrà salire al di sopra dei 19 gradi (in media), anche qui con due gradi di tolleranza. Il limite reale è quindi di fatto 21 gradi.

Contestualmente all'entrata in vigore della nuova regola scatteranno anche le prime sanzioni, ma è poco chiaro come funzionerà la macchina dei controlli. Il compito dovrebbe spettare agli ispettori del lavoro, che potranno multare le varie amministrazioni pubbliche per una somma variabile dai 500 ai tremila euro in caso di infrazione delle regole.

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